DOPOTUTTO, UNA FELICE SOLITUDINE.
Nella tundra innevata, un’anziana signora in compagnia del suo cane, sceglie i luoghi più adatti per seminare arbusti ed erbe, l’atmosfera è festosa e serena e sembra che nulla di male possa accadere, ma con lo sciogliersi della neve compaiono anche bulbi belli a vedersi ma letali e quando il cane muore avvelenato, tutto improvvisamente sembra deteriorarsi e perdere di senso. Dopo un lungo periodo di depressione, autoisolamento e inedia, la protagonista cerca di recuperare un briciolo di vitalità e finalmente esce di casa, rimettendosi all’opera determinata a far rifiorire l’ambiente circostante, anche se in solitudine, confidando nella ripresa del ciclo delle stagioni con rinnovata felicità con la quale asseconda, in forma di danza il germinare della nuova semina.
Una favola di animazione senza tempo che racchiude momenti ed emozioni basilari in un’ambientazione di pregevole fattura, che fa leva su uno stile grafico dai contorni morbidi e colori accattivanti (Pavel Mishkin) descrivendo con minuziosa lentezza, attraverso i dettagli più sottili (le bacche, il bruco, i germogli, il luccichio della neve, il fluire delle acque) il variare delle stagioni.
DIRTY PROJECTORS. ISAIAH SAXON. 2020.
Informazioni sulle origini del video / studio di animazione http://encyclopediapictura.com/