UN MOUSE ANCHE NELLA VITA.
Se la realtà fosse facilmente organizzabile come davanti ad un computer. Se le relazioni fossero solo un fatto di finestre aperte, programmi che creano e fanno vedere cose, play e stop delle azioni, sarebbe tutto più facile.
Due tizi, vestiti in modo ridicolo ma che si prendono decisamente sul serio, si relazionano, confliggono e competono all’interno di una cornice di un monitor. Diventano due finestre separate di un programma di visualizzazione video, si accavallano, si invadono e ritornano ad essere soli.
Tutti i comportamenti, gli accadimenti, conflitti e vittorie sono gestiti da un puntatore che come elemento chiaro della presenza di un terzo e fondamentale personaggio, ci fa capire che quella è una vita controllata e creata non dai protagonisti del video.
I due sono cattivi. Vogliono quello che ha l’altro. Vogliono che l’altro abbia la peggio e invadono gli altrui spazi di esistenza in modo aggressivo e cattivo.
Ma la storia, un po’ fumettosa e infantile, è resa interessante dal gioco grafico, dalla continua schermata da computer che da l’impressione che siamo spettatori di una cosa che si sta facendo in diretta: tipo prove e riprove di montaggio di un grafico che sperimenta per trovare la strada giusta.
I due si affrontano in maniera sempre più tesa e cattiva fino ad arrivare ad una lotta che non trova espressione perché chi ha il potere del mouse sposta le finestre di riproduzione a proprio piacimento, usando il puntatore per separare e avvicinare le situazioni senza dare il minimo controllo ai protagonisti.
Modeselektor feat. Otto Von Schirach. Dent de Cuir. 2012.