SCONFINARE.
Argomento sempre attuale e controverso, quello dei confini da oltrepassare, degli ostacoli che minacciano intere famiglie, separandole o disgregandole.
Il regista americano, sensibilissimo al tema dei migranti, ha costruito una serie di muri “digitali” nelle periferie di una città liminare, inserendovi come protagonisti un padre e una figlia costretti a rifugiarsi dai controlli delle forze dell’ordine e ripararsi in luoghi di fortuna tra disagi diurni e notturni, in una continua fuga ansiogena, perdendosi di vista e moltiplicando così l’angoscia da separazione, per poi finalmente ritovarsi.
Un lento e minuzioso scorrere tra il naturale e il digitale confonde le prospettive, appiattisce i limiti tra reale e metaforico, come in un infinito gioco di specchi ad incastro che “non riflettono” ma che stordiscono lo spettatore facendogli perdere qualsiasi punto di riferimento,
grazie soprattutto all’eccezionale padronanza degli effetti speciali perfettamente aderenti alla minimal techno di Mild Minds + Boats, senza stravolgerne la fluidità narrativa.
MILD MINDS. COLIN READ. 2020.
