COSE STRANE TRA I GHIACCI.
Due storie unite da un fenomeno inspiegabile, la caduta a picco di corvi che finiscono poi per incendiarsi. In un paesaggio innevato sulle note di “Flora”, la cornice si stringe attorno ad
un giovane che percorre un sentiero danzando in modo “gommoso” e disarticolato, grazie anche alla complicità dello stabilizzatore della videocamera che “controbilancia” i movimenti,
accentuandone l’effetto straniante. Di seguito, una vecchia volvo guidata da una ragazza si ferma bruscamente a seguito di un colpo al parabrezza, ed ecco un altro cadavere di corvo. L’atmosfera vira verso l’irreale, l’onirico, quando, sulle note di “caic” lo stesso cantante spagnolo si ritrova immerso in una dimensione altra, dove il ghiaccio attorno si fa trasparente lasciando intravedere strani esseri e, nella notte, fugaci luminescenze invadono ambienti e persone, fino ad annullarle.
Narrazione che nonostante un taglio criptico, seduce e incuriosisce, forse debitrice di un periodo filmico anni ’80 tra il grottesco e lo sci-fi, che tende a sconcertare per il compiacimento di soluzioni “aliene”, lasciandoci sospesi nell’interrogativo.
FERRAN PALAU. PABLO MAESTRES. 2020.