EUFORIE DAL SECOLO SCORSO
C’è un video che adoro. È abbastanza vecchio, forse troppo (1993). È un caso interessante. È per me uno dei video più intensi ed evocativi che conosca e tra i più evitati (diciamo anche un po’ schifati) dalle varie emittenti di musica. Pare che ai suoi tempi, nel pieno del successo della canzone e del disco intero, il video sia passato su MTV (USA) meno di una decina di volte.
Il video è un delirante e onirico piano sequenza fatto con una macchina sola, fissa dall’inizio alla fine. Pare siano stati i problemi tecnici e le difficoltà organizzative a farlo diventare un’unica ripresa e girata eroicamente una volta sola.
Un contrabbassista in primo piano, un porco su due zampe vestito elegantemente, suona l’intensa base del brano. Mentre la canzone sciorina un dialogo con un ipotetico Mr. Krinkle, alle spalle del front man maiale, nel grande magazzino abbandonato che fa da set, prendono vita in prospettiva inaspettate e folgoranti azioni, accadimenti estremi e farneticanti in un succedersi di quadri viventi paradossali ed estremi.
Si parte con l’apparizione di una band glamur rocker anni ottanta, con un chitarrista esagitato che sfida la telecamera e grazie a un cambio di scena fatto a vista, macchinisti e tecnici spostano strumenti e strumentisti creando lo spazio scenico per l’azione seguente fatto di giocolieri, acrobati, draghi tradizionali cinesi da parata, gemelle siamesi che saltano la corda. Più la canzone va avanti e più l’immagine e lo spazio mentale di chi guarda si riempiono come in un incubo affascinante e tracotante. Lo schermo si riempie di cose, storie e messaggi all’estremo. La musica incalza sempre più in modo ipnotico e ripetitivo e oramai stiamo assistendo ad una assurda parata di mostri, casi umani e figure grottesche.
Il video finisce, chiaramente, con la voglia di rivederlo d’accapo.
Primus. Mark Kohr. 1993.
Volete vedere come si dà corpo ad un delirio? Ecco il making of.
