REVISIONE COMPLETA.
In un quartiere periferico, grigio e semi abbandonato, una donna con borsone in mano (cosa conterrà?) raggiunge correndo sotto la pioggia il suo parrucchiere “di fiducia”, che però, in quel momento sembra piuttosto contrariato e restio a mettersi al lavoro. Lei sembra intimidita, ma sono sufficienti pochi sguardi e pochi gesti per convincerlo ad un “restyling radicale”; da lì in poi, assisteremo a una sequela di operazioni del tutto agli antipodi rispetto a ciò che viene fatto normalmente in un salone per signore…
Un’ambientazione scarna e fatiscente e una narrazione debitrice dei romanzi di Philip K. Dick, per la regia scrupolosa e potente di Anderson, che tende a bilanciare cruento e grottesco in colpi di scena ben assestati e un fantastico utilizzo di effetti in CGI che strizzano l’occhio al post industrial e alla prima cyborg art, da far rabbrividire i creatori di film cult come “terminator”, “blade runner” e simili.
Oltre al fascino tenebroso della location, alla “crudeltà” dell’intervento, la perfetta resa della messa a punto di meccanismi e ingranaggi vari, il tutto ben coeso con il brano di SBTRKT,
stupisce la performance affidata a Diamond Dave Easton, il “coiffeur” dall’aplomb perennemente al limite tra il sadico e il divertito, dalla grande forza espressiva e una gestualità rude e senza tanti complimenti.
SBTRKT. ROSS ANDERSON. 2013.
Una tremenda rivisitazione di memorie cinematografiche molto meno trucide come Terminator e un omaggio alla cyber art nonché a certi illustratori (mi ha fatto venire in mente alcune tavole di Moebius). Ben girato e giusta l’ambientazione. Forse si poteva scegliere una colona sonora più rarefatta.