DAGLI INSULTI ALLE VIE DI FATTO (E LA CHIAMANO DIPLOMAZIA!).
Un ingessatissimo e formale convegno in un salone delle Nazioni Unite, si fa sempre più caldo e insostenibile tra il rappresentante degli Stati Uniti e un suo interlocutore UK.
Dal formalismo del protocollo, si passa velocemente a un incontro/scontro face to face sempre più aspro e teso e ciò che dal di fuori può sembrare un’ennesima battle tra due rapper, colorita da insulti sempre più accesi e triviali, è in realtà una vera e propria rissa senza esclusione di colpi, che mette in ridicolo ogni barlume di credibilità rispetto alla diplomazia politica internazionale in un caos di vetri rotti, fogli in aria, poltrone divelte, pugni, schiaffi, ombrellate, spintoni e assalti a non finire; anche i portaborse, gli interpreti, gli stagisti ecc. mettono da parte ogni perplessità per darci dentro in una faida ormai degenerata e prossima al collasso (si noti la presenza persino di un maiale che cerca una via di scampo e della bianca colomba della pace che svolazza “inorridita”).
Sam Pilling si è fatto letteralmente trasportare dal sound blueseggiante di DJ Shadows e la “sporcizia” delle parole dei Run The Jewels, per firmare un’opera dal perfetto taglio
cinematografico, in equilibrio tra tensione ed action su un paradosso di fondo e con l’aggiunta di un finale ironico che tronca e ridimensiona dal basso ciò che è stato (ancora una volta) stravolto.
DJ SHADOW feat. RUN THE JEWELS. SAM PILLING. 2016.