GATTI FLUORESCENTI E ALTRE COSE.
Una semplice intuizione (per quanto laboriosa da realizzare, circa 6 mesi tra pre e post produzione) a volte può avere risultati del tutto inaspettati che assumono quasi vita propria e
vanno oltre il progetto di base.
Può essere il caso di questo esperimento dall’approccio vicino all’estemporaneità dell’urban art, ambientato in zone industriali dismesse, tra tunnel fatiscenti e rugginosi macchinari accatastati,
che pur discostandosi da linee narrative standard, ci trasporta nella affascinante realtà del light painting, con la duttilità e imprevedibilità di pure linee luminose in movimento, che aggiunta ad altri effetti ottici basici e ampiamente sfruttati, come l’object animation, lo stop motion e semplici graffiti murali si assiste ad un continuo dialogo, un continuo intersecarsi di sagome luminose di gatti in perpetua mutazione (dal gatto in pelusche a quello disegnato con le torce) che si insinuano tra le migliaia di fotogrammi realizzati con la tecnica a lunga esposizione,
saltellando e interagendo con l’ambiente circostante.
Quel che a prima vista potrebbe sembrare un errore (la “sfumata” presenza dello staff impegnato nell’animare la scena) in realtà rende ben visibile il carattere di una artigianalità esposta e compiaciuta di far parte del gioco dell’invenzione, sulle note di una ballata old-style strumentale di All India Radio.
ALL INDIA RADIO. DARCY PRENDERGAST, SAMUEL LEWIS. 2012.