E’ ANCORA TROPPO PRESTO PER SMETTERE DI DANZARE.
In silenzio e con discrezione siamo accompagnati da una fluida carrellata all’interno di una chiesa allestita per un triste rito funebre, tra gli astanti assorti nell’ascolto dell’omelia che il pastore sta pronunciando, con alle spalle due bare aperte e disposte ai lati una di fronte all’altra. Miracolosamente accade l’inverosimile o ciò che tutti spereremmo potesse avvenire:
il risvegliarsi gioioso e all’unisono di due adolescenti che si lanciano liberandosi in una danza vorticosa quasi riprendendo dallo stesso punto in cui il destino li aveva interrotti.
Una danza che continua lungo la navata, alternata a fugaci sguardi all’altare e alle bare vuote, tra la completa inconsapevolezza degli altri, in una dimensione reale solo per i due ballerini che presi dall’impeto coreografico, sembrano prendersi beffa e sfidare vittoriosamente l’ineluttabilità della morte, oppure sono già in una dimensione altra e di altra natura che si proietta anche all’esterno, nello spiazzo davanti alla chiesa, dove continuano la virtuosistica performance, per poi darsi alla fuga col carrofunebre inseguiti da una schiera di ragazzetti sorpresi dallo strano accadimento.
FLYING LOTUS feat. KENDRICK LAMAR. HIRO MURAI. 2014.