SEE ME / MAL BLUM (DREW GREGORY & CARLY USDIN)

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IO SONO IO… O NO?

Un altro video su come è difficile essere se stessi. A volte è impossibile. A volte è troppo doloroso essere se stessi e a volte essere se stessi passa leggero come acqua sulla fronte che nemmeno ci fai caso che non ti importa niente se sei vivo o morto perché di sicuro quello non è mio e quello non sono io.

Quanto ci si deve lavorare a volte.

Quanto si deve lavorare di scalpello, di accetta, di insulti e critiche e paure e fatica e difficoltà.

Lotte interne, ferite dentro e fuori.

Non tutti ce la fanno. Non tutti vincono, anzi. Forse sono i più quelli che cadono. Quelli che rinunciano, quelli che danno ragione alla mamma che ti voleva tanto bellino ed educato. Che danno ragione al papà che ti voleva vincente e pronto allo sgambetto. Quelli che rinunciano, che piegano la testa e danno ragione alla voce del decoro, del così deve essere, del fare come tutti, del fare come è giusto: stanno dritti nella foto con la faccia sorridente, ma dentro, piangono lacrime di sangue.

E sono i brutti che si nascondono e sono i deboli che scappano e sono i diversi che si piegano come se esserlo non fosse un loro (un nostro) diritto ma una cosa da correggere sempre e per la quale scusarsi.

Nel video See Me di Mal Blum, nel bel mezzo di un campus per adulti c’è uno stand dove un fotografo deve fare delle foto, dei ritratti, come succedeva una volta il giorno della festa. Una persona ben pettinata e vestita in modo educato e perbene è il primo soggetto della giornata. Si trova in estremo imbarazzo forse perché senza troppa bellezza o fuori luogo con la sua cravatta e il gilet verde. Preoccupazione e tensione si leggono nei suoi occhi. Quella foto va fatta ma è chiaro che non vorrebbe proprio essere lì.

Tutte le foto vengono cupe con espressioni tese e tristi. Altre pose per trovare quella giusta. Ad ogni scatto la tensione cresce e l’insoddisfazione pure. Esce con delusione dal set lasciando il posto alla seconda, la terza, la quarta persona, che a differenza sua sembrano molto allegre e piene di voglia di divertirsi e sono ragazze tutte tatuate con espressioni buffe o molto abbondanti ma allegre, ragazzi efebici e spavaldi, corpi di tutti i tipi, sessi di tutti i tipi, tendenze sessuali di tutti i tipi ma con un’allegria diffusa da vacanza e da spensierato divertimento. Mal Blum, transgender e queer, autrice e cantante del pezzo è proprio Il primo soggetto fotografico. Ci parla della difficolta di piacersi, accettarsi e della paura di non essere accettati, della paura di essere giudicati, accusati per quello che si è. Ma poi, sorpresa, con estrema facilità, girando per il campus, in mezzo a quei bizzarri, sfrontati, allegri, scanzonati, normali giovani, semplicemente in mezzo agli alti, scopre che può essere un momento di festa, di libertà, di normalità. Chiunque la saluta, la accetta, scherza con lei, fa parte del gruppo così come è. Chi sei sei, come sei sei… ora ti vedo. Siamo amici.

Il pensiero del video è chiaro:
Why can’t they see me? Why can’t they see me? Why can’t they see me?  Why can’t they see me? Why can’t they see me? Why can’t they see me? Why can’t they see? When I’m right here (perché non possono vedermi? Quando io sono proprio qui.)

MAL BLUM. DREW GREGORY & CARLY USDIN. 2019.

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