CINOFILIA SENZA LIMITI.
Sotto gli occhi ammirati di un pubblico entusiasta, durante una kermesse canina, si assiste ad una giostra di acconciature e toelettature da far venire i brividi persino allo stesso “Edward mani di forbice”.
Una competizione in cui i protagonisti non sono i cani, ma le manie antropomorfe dei loro padroni intenti a primeggiare costi quel che costi in un accanimento più che patologico.
Inconsapevoli e indifese sculture a quattro zampe sottoposte a sperimentazioni “creative” di ogni genere; già il solo vedere zampettare in giro cagnolini conciati con vestiti, impermeabili e assurdi cappellini sembra un oltraggio, figuriamoci queste colorate, plissettate, aerografate, “peluchate”, “zuccherofilate” e trasformate in esseri appartenenti a chissà quale altro pianeta o favola lisergica. Cani che sembrano arieti, cani che sembrano leoni o polli, cani che rimandano al mondo fantastico dei manga, cani “tatuati” con fumetti assurdi, cani che ricordano Lady Gaga ecc. ecc. Quale fortunata creatura si aggiudicherà il premio del cane più kitsch dell’anno?
Ok, ci sono crudeltà ben peggiori ai danni degli animali, ma anche questa platealizzazione sotto i riflettori non è certamente degna di applausi.
Il documentario “Well Groomed” di Rebecca Stern, ridotto per l’occasione e convertito grazie ad un montaggio ad hoc, in una clip sonorizzata con leggerezza e humor da Dan Deacon.
DAN DEACON. REBECCA STERN. 2020.
