BURN MY SHADOW / UNKLE (MIGUEL SAPOCHNIK)

VIDEO ARK ||| Recensioni Video Musicali

NOTTATACCIA EH?

Mi piacciono quei video che sono dei piccoli film, l’ho già detto qui su Video Ark. Quando il video musicale è anche un bel racconto, ha una bella regia e ha una bella storia mi affascina. Rende il brano musicale di grande spessore anche se corre il rischio di diventare secondo rispetto alle immagini.

Qui c’è una storia intensa, inaspettata. Ben recitata. Ben raccontata. Il montaggio serrato e accorto segue con attenzione la partitura musicale, rendendo ad entrambi, parte recitata e parte cantata, il giusto rilievo.

Ecco quindi un piccolo film che inizia in un appartamento di lusso, la mattina dopo una nottata di bagordi. Di quelle notti che di solito accadono in film di un certo tipo dove al risveglio il protagonista non ricorda niente e sospetta di aver fatto le cose più turpi e oscene.

C’è una televisione accesa che trasmette un film con una coppia preoccupata e la donna dichiara: è una terribile notizia… così inizia la prima sequenza del video e questa televisione è in una stanza, un lussuoso attico con cuscini e bottiglie vuote in abbondanza sparse in ogni dove.

Nella stanza da letto, lussuosa e in estremo disordine come tutto il resto, un uomo, (l’attore Goran Višnjić) si sveglia con grandi difficoltà. Si alza barcollando e si rende conto che c’è tutt’intorno quel che un maggiordomo inglese definirebbe: “Un casino pazzesco.”

Si guarda intorno frastornato. Ha un profondo malessere. Sembra stare in piedi a malapena. Beve qualcosa da una bottiglia presa a caso. Cerca indolentemente di fare un po’ di pulizia, di fare colazione con un toast, di rimettersi in carreggiata e capire cosa sia successo.

Che botta che ha preso. Ancora in pigiama si guarda allo specchio con un’espressione che sembra giurare: “mai più eccessi del genere” e sente qualcosa al petto, un solletico.
Sbottona, apre e trova appuntato sul suo torace un piccolo schermo al led che sta velocemente facendo un countdown…

Folle! Incredibile … gli viene da sorridere. Tira il piccolo visore e sente una forte fitta al petto: il timer è attaccato con dei fili al suo cuore.

Conto alla rovescia, cuore, dolore… ecco arrivato il momento del panico.

Narrazione, musica e montaggio da qui in poi diventeranno sempre più frenetici, una discesa in corsa per raggiungere il finale. L’uomo sconvolto e in preda al terrore da qui in poi cercherà in ogni modo di disattivare il timer, di fermare il countdown che porta sul petto, sospettandone i significati ma non conoscendone assolutamente né il motivo perché sia lì, né l’effetto ultimo.

Al solito per correttezza non farò riferimento al finale che ci offre una chiusura narrativamente interessante.

Per chiudere dirò che tanto il cinema ha offerto ai video clip e tanto questi hanno razziato, citato e preso ispirazione dai film, ma che a volte, qualche video clip è onorevolmente all’altezza di molti film sia come narrazione, tensione e tecnica: questo, a mio parere è uno di quei casi.

Unkle. Miguel Sapochnik. 2007.

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