TUTTI UNITI, MA OGNUNO A CASA PROPRIA.
Quando si dice fare di necessità virtù! E’ proprio il caso di questo team di ballerini che grazie a pochi mezzi e ben attenti a non infrangere le regole restrittive dettate dall’attuale pandemia, interagisce nel modo che sembra il più spontaneo possibile, in quella che potremmo
ironicamente definire “smart dancing”.
Una spassosa coreografia pensata ad hoc per esaltare il brano Phenom della band americana, grazie ad uno studiato e strategico utilizzo delle webcam di laptop e tablet, che non si riduce alla sola ripresa dei movimenti rieditati e montati per restituirne un certo sincronismo e simultaneità, ma anche al posizionamento degli schermi da verticale ad orizzontale e viceversa, per dare più dinamismo all’insieme.
Una specie di videoconferenza su piattaforma Zoom (a cui oibò siamo abituati quasi tutti) si trasforma in un caleidoscopico mosaico di immagini in cui i performer condividono la propria fetta di “scenario-finestra” ruotando e danzando, si ribaltano e si inseguono, creando una fluida e ironica consequenzialità di azioni che interferiscono tra loro, attorno al riquadro centrale (l’unico a sfondo nero) occupato dalla cantante Thao Nguyen, dal quale sembra scaturire la direzione di tutta la coreografia.
THAO & THE GET DOWN STAY DOWN. ERIN S. MURRAY AND JEREMY SCHAULIN-RIOUX. 2020.
