THE HEARTS FILTHY LESSON / DAVID BOWIE (SAMUEL BAYER)

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OSCENO E SACRO DI UN CUORE SPORCO

Questo video mi emoziona. Forse non lo conoscete perché è stato un video esplosivo, trascinante e forse non lo conoscete perché all’epoca, si parla del secolo scorso, i più importanti canali video musicali lo censurarono perché troppo carnale, brutale, violento.

Lo vidi. Mi entusiasmò.

Trovai invece di qualcosa di negativo o malvagio, un’energia espressionista e drammatica di arte primitiva, di teatro dionisiaco, un’arte rituale e fisica.

Questa versione era osteggiata dai canali mainstream soprattutto per le sequenze con animali e organi sotto formaldeide in pile di barattoli di vetro, a imitare vergognosi (quelli sì) gabinetti scientifici di cliniche psichiatriche. Impressionarono le forche e oggetti raccapriccianti che ora tornano, una via di mezzo tra una sala delle torture e una wunderkammer.

Ancora come allora mi colpiscono con lo stesso vigore le azioni energiche. La potenza animale e viscerale.

Una grande marionetta, una scultura semovente manovrata da corde suona per tutto il tempo una batteria, mentre un gruppo di performer, simili a operai della fucina del dio Vulcano, con forza e potenza, amputa, squarta, spezzetta sculture a forma umana, per poi rimetterle insieme riformando un corpo, ma con pezzi mischiati. Siamo in un grande studio d’artista. C’è un palco, forse è un vecchio teatro in disuso come una cattedrale laica per riti molto umani.

Le teste rotolano. I liquidi – colori, acqua sporca e olii -, colano ovunque coinvolgendo e segnando anche gli attori che partecipano all’opera e si aggrovigliano e colpiscono colpiti a loro volta. Creano, dilaniano, montano e spezzano come baccanti inferocite. E intanto David Bowie, come un sacerdote, interpreta la parte dell’artista stregone. Recitando ispirato sul palco, stanco, esaltato, percuote, grida, soffre e ride invasato in una specie di trance cosciente.

Gli altri attori, gli artisti della fucina, ora divorano il loro pasto come animali feroci e hanno finito la loro opera: il totem a forma di uomo con la testa animale, dio pagano e sacrilego, – opera d’arte e demone-.

Tutto e virato in seppia a rendere ancor più intensa e oscura l’atmosfera. Le immagini, con scarsa illuminazioni e sfocate, ricordano vecchie foto ottocentesche di crudeli circhi dei freak. Azioni, comportamenti e modalità richiamano fortemente il Wiener Aktionismus (Azionismo Viennese) corrente artistica austriaca degli anni ’60 del Novecento assimilabile alla performance art ma molto più rituale e violenta con la teoria che attraverso il passaggio alla più profonda decadenza si può solo che risalire verso purificazione e ascesa spirituale.

Il video è tornato. Forse ora siamo pronti a un percorso di perdizione e trascendenza.

David Bowie. Samuel Bayer. 1995.

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