AMMAESTRARE, SOTTOMETTERE!
Un gruppo di strane creature emerge dalle acque e con fare minaccioso si dirige verso un tendone giallo.
Potrebbero sembrare globuli rossi giganti scampati dalla mattanza perpetrata negli oceani; hanno la punta del naso tinta di rosso, protesi di plastica tra i denti, enormi orecchie e indossano delle strane tute in lattice color porpora.
Si entra subito nel vivo di un happening dai connotati un po’ criptici e metaforici, ma che si impone per una certa audacia rappresentativa, una performance con richiami alla fetisch art (magari quella più giocosa) nelle posizioni assunte dai cinque personaggi faticosamente in bilico su alti sgabelli, tra espressioni, atteggiamenti esasperati tra il serio e il faceto, che alludono a una realtà più problematica di quanto possa sembrare.
Una sorta di denuncia che attraverso prove fisiche, esercitazioni di tipo circense,
stigmatizza la perversa pratica di umanizzare i delfini addestrati a compiere piroette, salti e altre oscenità per accontentare i gusti di un pubblico disattento e insensibile (notevole qui l’uso dello split screen nel suo didascalismo ironico e pungente).
Una produzione dominata dalla forte personalità della regista Dr. Goraparasit, in cui la parte fumettistica vagamente vintage, realizzata da Edvinas Špetas è dominata dal contrasto tra giallo e rosso che dà unità espressiva all’insieme, e nello stesso tempo si fa carico anche del momento forse più drammatico: Icaro che si arrampica a fatica con le sue rosse
ali gonfie a dismisura, su una lunghissima antenna televisiva (a sua volta carica di significati storici) poi il volo e la successiva rovinosa caduta sugli scogli che innesca all’
intorno una reazione violenta e sanguinosa, metafora di brutalità e di sopraffazioni di un passato non lontano.
SOLO ANSAMBLIS. DR. GOPARASIT. 2020.
