DREAM MACHINE E ALTRE STORIE.
Un montaggio di immagini che scorrono l’una nell’altra, ritmate seguendo i beat vagamente psichedelici di A$AP ROCKY, ritoccate con qualche graffio colorato e vibrante come scossa elettrica, rivela scene di ilarità e di rilassatezza, di ragazzi di tutte le età che si scambiano giochi, i primi baci, i primi segreti e approcci, fino alle avvisaglie di un cambio di atmosfera, di una
realtà diversa, che si manifesta nell’alterazione della melodia con scenari più disagevoli, tra violenza, stordimenti e preoccupazioni, che sono un passaggio inevitabile all’età inquieta.
Il cambio di rotta avviene quando il protagonista, lo stesso A$AP si sottopone al “test” della dreamachine che centrifuga in uno stato sempre più ansiogeno ricordi, sensazioni ed emozioni;
e qui la tecnica rappresentativa del regista si adegua al febbrile e vorticoso susseguirsi di flash, attraverso un virtuosistico scorrere di centinaia e centinaia di pellicole iper colorate, di un tempo vissuto, che scorrono a velocità e con traiettorie impazzite, senza darci, volutamente, la possibilità di concentrarci su quale seguire, innescando una catena di percezioni allucinatorie, alle quali, non ci si può sottrarre, nè il protagonista, (nè noi); unica soluzione è distruggere con la forza quella “macchina infernale” e recuperare lo stato di un’alterazione più “naturale” e più rasserenante.
A$AP ROCKY. DEXTER NAVY. 2019.
