PRENDI UN VIDEO, DIVIDILO A METÀ.
Alcune soluzioni sono veramente molto azzeccate, ingegnose, di grande effetto. Instaurano un gioco con le immagini fin da subito che riescono ad arrivare in modo convincente fino alla fine. Certo la tecnica l’abbiamo vista altre volte ma qui viene trattata molto bene e il tutto dà un bel corpo al brano musicale.
Prendi un video, dividilo a metà. Da una parte metti una mezza immagine e dall’altra un’altra ma dove i bordi delle figure di quella di sinistra coincidano il più possibile con quella di destra dando per risultato un collage, un patchwork in movimento che assume nuovi significati.
Per Go up, video pensato e diretto da Alexandre Courtès, preparatevi all’irriverenza, ai limiti della blasfemia. Le immagini si compongono in modo ironico e sono tratte (direi rubate) da filmati di repertorio, video e film d’epoca, documentari, spot, il tutto tradito e rimontato dandogli nuova identità. Il risultato delle sequenze mostrano Cristi che decollano con propulsori a reazione o ballano un twist molto scollacciato. Vediamo strip-tease di suore ignare, ma anche teste di signorine eleganti che eruttano lava, DNA montagne russe, cervelli hamburger, orgasmi maschili di champagne e altri divertissement del genere.
Lo split screen, che in sostanza vuol dire schermo diviso, è una tecnica usata da anni nel cinema, e concettualmente consiste nel dividere l’immagine a metà e far accadere due cose contemporaneamente a destra e sinistra. Il risultato è una terza immagine che racconta nello stesso momento due cose in due posti o tempi diversi. Qui, questa tecnica è usata per rendere un bel gioco di reinterpretazione della realtà con un montaggio serrato e ritmico. Si creano davanti ai nostri occhi significati molto divertenti e effetti surreali, associazioni per assonanze visuali quasi da poesia visiva. Immagini decisamente contrastanti associate forzatamente con maestria grafica per rendere un susseguirsi di combinazioni sorprendenti.
Cassius. Alexandre Courtès. 2017