AMU / IGLOOGHOST (LUKE GIBSON)

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L’ECOSISTEMA DELLA NARRATIVA

La musica è un media versatile come pochi altri, essa in pochi minuti può raccontare intere storie o descrivere personaggi. Se poi è accompagnata da una clip fatta ad hoc per integrare e la narrazione, ne viene fuori un vero e proprio racconto visivo mosso dalla melodia e dalla voce.

Iglooghost torna ad aggiornare il suo universo narrativo composto da creature psichedeliche e robot, iniziato nel 2018 con ‘Clear Tamei’ (sempre diretto da Luke Gibson), in questo pezzo dal sapore videoludico.
Difatti, la trama della clip è strutturata in modo molto simile alle ‘quest’ iniziali di un MMORPG: al protagonista viene affidato un oggetto magico da portare in un certo luogo per risolvere un problema.

Nello specifico al protagonista, che è lo stesso Iglooghost, viene affidata una tavoletta da preghiera (accuratamente tenuta dentro una scatola di cianfrusaglie) da consegnare in un santuario per scacciare gli ‘Yemmo’, creature dell’universo immaginario che, in questo caso, fungono da antagoniste. Parte così l’avventura di Igloo che attraversa città, campagne a piedi, o in autobus fino a raggiungere, diversi giorni dopo, una grotta in una spiaggia sperduta dove si trova il santuario. Cosa succede raggiunto il santuario è di libera interpretazione, quindi il consiglio è quello di viaggiare con la fantasia dopo aver visto il video.

La cura nei dettagli è visibile fin dalla prima inquadratura: il regista ci mostra un mondo normale, contemporaneo per la maggior parte; ma in ogni scena è sempre presente un elemento estraniante che salta subito all’occhio, e che ci trasporta ancora più in profondità nella storia. Questa delicatezza nel gestire le componenti fantastiche avvicina incredibilmente la realtà e la finzione, rendendo il tutto quasi plausibile.

Il testo che accompagna il viaggio invece, non è altro che una descrizione dell’estetica e del comportamento degli Amu e degli Yemmo, incastrato in una musica elettronica cantilenante ma mai monotona. E in tutto questo si ascoltano riferimenti a strani dei invisibili e verdure lontane (?); informazioni che vanno ad ampliare ulteriormente l’universo narrativo.

Alla fine rimane solo una domanda: chi sa se vedremo mai questi dei in future clip…

IGLOOGHOST. LUKE GIBSON. 2019.

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