COREOGRAFIE PER UN DOLORE NON DETTO.
E’ sempre un piacere quando si creano collaborazioni, specie se avvengono a grande distanza chilometrica, come in questo caso tra la band newyorkese dei Son Lux e il videomaker /
coreografo / performer italiano Mahdi Mouika (in arte Medi the Minimalist) per la riuscita di una clip tratta da un cortometraggio originale “If“, perfettamente ricucita rispettando
la sensibilità artistica e il mood che contraddistingue da tempo Ryan Lott e compagni.
Sin dai primi istanti, la sensazione che si riceve è quella di una seduta terapeutica post traumatica, in cui fa da cavia Mouika stesso, qui protagonista affranto e turbato dai suoi ricordi, costretto a condividere lo spazio con un guru nerovestito e un gruppo di danzatori in t-shirt verde, che come “in un coro da tragedia greca”, si muovono all’unisono con una microgestualità meccanica e asettica, così perfetta e geometrica che pare quasi coreografata da “autocad”, una gestualità trattenuta e nello stesso tempo nervosa, in uno scambio di aggressività compulsive da ambiente psichiatrico.
Tra la sincronia dei gesti si insinua con lucida traiettoria, una serie di soggettive che confondono la percezione tra primi piani e sfondo e ribaltano, insieme allo scenario, la tensione narrativa in cui è immerso il protagonista, sballottato in ambienti sinistri, carichi di ricordi drammatici, fino poi a giungere a un epilogo (la stazione, i binari) in cui si ricompone un forte trauma sospeso, legato a un fatto luttuoso, che ha scavato un solco profondo tra un prima e un dopo.
SON LUX. MAHDI MOUIKA (THE MINIMALISTS). 2022.