CHI HA PAURA DELL’UOMO NERO.
Su un tappeto ritmico sporco e per niente rassicurante, dal buio, una carrellata al ralenti ci invita nel cuore di una città, attraverso la corsa al contrario di un uomo a torso nudo, intervallata dalle immagini di un bouquet di fiori che bruciano.
Le parole di Maria Peszek, enunciate come un proclama, con un’alternanza di toni
allarmanti e voci infantili, denunciano i traumi subiti da vittime innocenti per mano degli adulti, racconti farciti di riferimenti religiosi che parlano di un uomo nerovestito, elegante e tetro,
che avvicina i bambini, offrendo wafer e modi gentili……………….
E poi la musica cambia, i battiti distorti e i crepitii della scarna elettronica mutano in canto spiegato verso l’acuto che si fa grido, mentre una sequela di immagini criptiche e cariche di metafore, porta con sè l’insostenibile peso di un argomento difficile da rappresentare, specie nell’ambito “leggero” dei video clip.
Una famiglia silenziosa attorno al tavolo, rimane immobile mentre un forte vento irrompe nella stanza, forse come per spazzare via ricordi dolorosi.
Un ragazzo si immerge lentamente nelle acque di un lago in un gesto di autopurificazione, l’uomonero ammanettato si allontana lungo i piloni di un ponte, un angelo dalle ali nere appare per un istante e ancora uomo nudo totalmente coperto di pece nera seduto sul letto; un nero indelebile che raffiora costantemente lungo tutto il video e accomuna metafora più che eloquente dell’orrore e del dolore.
E nel finale, una toccante carrellata circolare attorno ad alcuni bambini, che tra i palazzi di un quartiere, ancora nei loro pigiamini urlano “silenziosamente” la loro liberazione da un oscuro incubo e la richiesta di verità e di protezione.
MARIA PESZEK feat. OSKAR83. GRAJPER. 2021.
