UN VIDEO PER L’ATTUALITÀ
Parliamoci chiaro, chi non ha mai immaginato di essere il protagonista del suo film preferito? Almeno una volta, tutti abbiamo avuto questa fantasia. Jonathan Park, in arte Dumbfoundead, rapper di origini coreane, non fa eccezione, ma il motivo che c’è dietro a questo sfogo di cinque anni fa è, ancora oggi, tristemente attuale.
La canzone e il video sono stati scritti a seguito degli Academy Awards del 2015 che, anche in quella edizione, si sono dimostrati poco inclusivi. Difatti tutta la clip non è altro che una spietata critica al fenomeno del “whitewashing”, vale a dire la tendenza di Hollywood a ingaggiare attori bianchi per ricoprire il ruolo di personaggi di etnie diverse.
Ma osserviamo la clip più nel dettaglio: Il video ha una struttura tanto semplice quanto incisiva, il tutto si basa su un “whitewashing” al contrario, dove Park sostituisce il suo volto a quello di attori famosi (non sempre con risultati ottimali) in numerose scene “cult”. Il tutto culmina, però, con il regista che lo espelle dal set perché non ha il look che Hollywood richiede, sostituendolo con un classico attore bianco.
Come già detto, il tutto risulta molto semplice e diretto, ed è proprio questa la forza della clip: Park non gira intorno alla problematica, anzi la assalta senza esclusione di colpi, non solo con le immagini, ma anche con la stessa canzone. Infatti, il testo (abbinato ad un’ottima base) è scritto con lo stesso proposito del video, cioè descrivere le difficoltà dell’essere non bianco.
Lo stesso titolo si rifà alla rappresentazione debole e incorretta che i media propongono degli asiatici in America.
Un encomio particolare va riservato all’ironia e al divertimento che Park è riuscito ad inserire in un’opera che tratta di un argomento così complesso e delicato, creando così una canzone ed una clip capaci di intrattenere, nonostante tutto il bagaglio e l’importanza che si portano dietro.
DUMBFOUNDEAD. JAY AHN. 2016.
