CAVI E PROBLEMI.
Tra le connessioni sofisticate in una piattaforma tecnologica che si occupa di sicurezza digitale, di archiviazione dati e che gestisce l’intera rete di intercomunicazione urbana, la presenza di un giovane impiegato instabile, impulsivo e certamente esasperato, può risultare un vero disastro per tutta la comunità.
Di paranoie cibernetiche si è già discusso a lungo, da quando la rivoluzione digitale ha preso il sopravvento; siamo costantemente sotto una cappa di un dio hacker capriccioso che in ogni momento può insinuarsi, sabotare o interagire con qualsiasi banca dati, o porta d’accesso, per fare in un batter d’occhio tabula rasa di imponenti castelli virtuali programmati grazie a complicatissimi algoritmi, ma che alla fine poggiano sull’effimero.
Il documentarista, fotografo e videomaker francese Clement-Delmas, con sottile pessimismo (ma non del tutto fuori luogo) segue le azioni di un ragazzo addetto alla manutenzione dei server di un immenso data center, che snervato dalla routine, si aggira nei lunghi e bui corridoi e tra uno scatto e l’altro di una danza spasmodica, “vedi: jumpstyle”, preso da attacchi di ira improvvisa, scardina i server dalle teche e strappa cavi alla rinfusa mandando in tilt tutto il sistema, per poi ricomporsi in uno stato di soddisfatto appagamento; ma si tratta solo di brevi parentesi di calma momentanea, perchè l’inquietudine e la gestualità sempre più rovinosa, avranno il sopravvento con conseguenze nefaste.
Anche se in questo video, lo scenario è spinto al limite ed incline al paradossale, non si può che prendere atto con un certo timore, degli effetti disastrosi che un semplice atto di ribellione può provocare, in un mondo che si crede molto più al sicuro e protetto che non nel passato, sospinti dal triste brano, estratto dall’album MORE D4TA, cantato da Sasha Ring “Apparat” (parole si spera non profetiche) ma che suonano comunque come un avvertimento.
MODERAT. CYPRIEN CLÉMENT-DELMAS. 2022.