UN DURO SCONTRO CON IL PASSATO
Sam Tudor ci racconta il suo passato da studente con grande eleganza e astrattismo, toccando con estremo rispetto un argomento che è caro a molti adolescenti: l’essere invisibili.
L’ambiente è la scuola, la sua, una realtà comune a migliaia di ragazzi in tutto il mondo, Joseph e Autumn sono due di loro e Lucas Hrubizna (regista che ha diretto diverse clip per conto di Tudor) ce li mostra senza volto, senza una vera identità. Due gusci che si muovono per le aule scolastiche per automatismo, scivolando sul terreno e creando un flusso che segue perfettamente la canzone e l’idea del cantautore. E quando convergono nella palestra della scuola, scopriamo che in realtà non è vuota, c’è un circolo di studenti e al loro centro c’è Sam, ed è allora che i loro volti vengono rivelati e Sam scappa. Lui non è in grado di concepirli come identità personali vere e proprie, e qui la musica incalza e ripete “No reflections, and no reflection”. Sam si ritrova a ripararsi in uno scuolabus, ma guardandosi attorno vede nuovamente i volti di quegli studenti, ripetuti ancora ed ancora perché, in fondo, non si può fuggire dal passato.
Ed è questa l’idea di base dell’opera, uno scontro diretto con il proprio passato, che mette in luce gli errori, le paure e le ingiustizie insegnandoci a non ignorarle ma piuttosto a combatterle.
Da apprezzare grandemente la scelta di ambientare il video in quella che è stata la vera scuola del cantante, e di sceglierne gli studenti come attori. Questo dà un tocco ancora più personale ad una clip che è già incredibilmente intima.
SAM TUDOR. LUCAS HRUBIZNA. 2019.