TWERKING + STALKING + LIFTING.
Dopo una giornata di incontri coi propri sostenitori, un senatore in età si rinchiude nel proprio studio per dare sfogo, davanti al computer ad insulti sessisti e misogini, dopo aver visto il video “body” della rapper nera Megan thee Stallion, con l’evidente intento di andare ben oltre; ma mentre si abbassa la patta, una telefonata inaspettata sarà solo l’inizio di un vero incubo ad occhi aperti.
Un crescendo sempre più aggressivo di culi che si dimenano, inscenano una sorta di pride da parte di tutte le donne nere da sempre ostracizzate e relegate a lavori tanto umili quanto indispensabili con i quali contribuiscono quotidianamente in America e altrove, al buon funzionamento della vita sociale.
Carrellate minacciose di twerking invadono ogni luogo in cui l’ormai stalkizzato “gentiluomo” si trova, nel supermercato in cui guardingo cerca di fare la spesa, in ascensore intimidito da sguardi vendicativi, o ancora indifeso nel suo stesso ufficio, invaso dall’energia sensuale di procacissime finte segretarie.
Non ha pace nemmeno per poter mandare giù un sanswich, o nella vasca da bagno, dove, in chiave horror, una mano unghiata spunta dall’acqua piena di schiuma mostrandogli il dito medio; non c’è proprio modo di nascondersi o sfuggire alla frenetica vendetta di Megan
e le sue amiche, ormai l’oggetto delle sue improvvide esternazioni classiste gli si ritorcerà contro e verrà ripagato con una terribile e grottesca “moneta” architettata da uno pseudo staff di chirurghe e assistenti che lo segregano in una sala operatoria e continuando a ballare e sculettare gli cuciono una bella sorpresina sul viso, un nuova bocca “verticale”.
Un gesto politico nato dall’unione artistica tra il regista francese Perrie e la rapper Megan thee Stallion, per un video esplosivo e audace che lancia un messaggio chiaro e diretto, contro il permanere di un costume mentale (e non solo) maschilista, ristretto e misogino.
MEGAN THEE STALLION. AUBE PERRIE. 2021.
