UPGRADE TRA GLI INFERI.
L’inferno descritto dall’illustratore multimediale svedese, attinge ad un repertorio smaccatamente pop citazionista, partendo da un tratto morbido e retrò anni ’70 che si contamina con un universo epico e graficamente eterogeneo contestualizzato in un’epoca futuristica, che richiama lo stile di Adventure Time et similia.
Si seguono le evoluzioni di un protagonista un po’ goffo in cerca di avventure notturne, con lo sguardo morboso concentrato sul palmo della mano/display su cui scorrono immagini voluttuose di ragazze in cerca di piccante compagnia, mentre attorno la città brulica di “umanità” melliflua e provocante.
Il ragazzo, caparbiamente si invaghisce di una tipa sexy appena intercettata sul display, ma una volta raggiuntala, questa, seduta in solitudine su un molo, non accetta le sue avances, anzi, scatena con forza un demone ancestrale simil-nipponico, che lo catapulterà all’istante in un inferno posto fantasticamente a mezz’aria tra cielo e terra, una sorta di pianeta di cristallo (un omaggio a Final Fantasy) grondante violenza e orrori assortiti, in un’atmosfera minacciosa, ricreata tecnicamente mischiando un centrifugato di stili tra allucinazioni 3D e action ipercinetico che rimanda ai vecchi cartoon giapponesi strabordanti super poteri e prove di forza.
Un rito di iniziazione apparentemente necessario per la formazione di un nuovo rapporto, ma che avrà un esito contrario ai presupposti, finendo con uno scontro off limits che lascia intravedere l’instaurarsi della supremazia del male, a cui allude chiaramente, sin dall’inizio del video, il sound ostico e duro dei Black Midi.
BLACK MIDI. GUSTAF HOLTENÄS. 2022.
