UN CROCEVIA DEI MIRACOLI.
Il regista ispano-americano, per la sua prima collaborazione col musicista alt folk Bon Iver, scrive e dirige una clip essenziale e poetica ambientata lungo una strada assolata e polverosa di un paese latino americano, in cui la particolarità di un fenomeno dall’evidente impronta surrealistica (come non pensare al celebre masso dipinto da Magritte?) attira a sè con una sorta di magnetismo spirituale, specialmente coloro che si sentono in difficoltà e sperano in una novità salvifica e che la nella loro esistenza si produca un cambiamento in meglio.
Una storia enigmatica che si svolge attorno alla presenza di un monolite argilloso, dall’evidente forma vaginale, che fluttua sospeso al centro di una strada, come fosse un santuario mobile o una grotta rituale pronta ad accogliere coloro che nutrono una fede nel sacrale e respingere i dubbiosi e i miscredenti.
Al suo interno si apre a noi come uno sguardo verso la purezza delle origini, un antro rigoglioso di vegetazione e di rigagnoli d’acqua cristallina, dal potere salvifico e rigenerativo materialmente e spiritualmente per chi vi si avvicina, o portando, alle prime luci dell’alba, un ferito grave, o, come nel caso di una giovane madre, che in pieno giorno, vi si reca come ad un fonte battesimale, si avvicina, ne accarezza il sottile strato di muschio che tappezza le pareti, ne coglie col palmo delle mani le acque per benedire il figlioletto in un atto di protezione e rigenerazione.
BON IVER. AG ROJAS. 2019.
