IL POTERE DEL GUINZAGLIO.
Sebastian Murphy nelle vesti di un predicatore evangelico è il perfetto imbonitore per una folla che non desidera altro che essere trascinata dalla sua irruenza verbale.
Prima di entrare “in scena”, si dà una controllatina allo specchio, esce dal suo camerino, si incammina tra corridoi illuminati da colori kitsch, fino a irrompere in chiesa a braccia alzate come fosse una rockstar, percorrendo la navata tra due ali di fedeli plaudenti e già in visibilio, in attesa della “parola”, di rimproveri e umiliazioni e…..magari qualche miracolo di contorno.
La band post punk di Stoccolma, poi, ci mette il proprio carico da 90, con sonorità spigolose e ritmo pestone vagamente dance, dal quale emerge la voce declamante del cazzuto leader impettito che ormai conosce bene i suoi polli (o meglio le sue pecorelle) e sa i tempi e i modi giusti per estorcere denaro ai suoi fanatici seguaci.
Una coppia di neo-sposi sale sull’altare per la celebrazione di un singolare matrimonio, ironica metafora delle catene del vincolo “sacro”. Un ragazzo con handicap, accompagnato da due energumeni assistenti al cospetto del predicatore che grida il ritornello del brano “io non sono un ladro”, verrà segnato con una vistosa V sulla fronte sanguinante, ed ecco il miracolo, le stampelle volano via e la cerimonia svolta verso una specie di rave, che spazza via formalità e ogni sacralità, toccando livelli altissimi di parossismo trash e situazioni incontenibili.
Ed è proprio in quel momento che il “mago” Sebastian, approfitta della confusione dell’atmosfera caotica, per intascare le offerte e ritornare nella tranquillità del suo camerino e rilassarsi in attesa del prossimo “show”; ma ha fatto i conti senza l’oste e qualcuno reclama il maltolto.
VIAGRA BOYS. SNASK. 2022.
