PLASMANDO E RIPLASMANDO.
Un calco in gesso di un volto neutro preceduto da un immateriale archetipo è la base su cui si genera un intero mondo cangiante e stratificato, ad opera dell’artista americano DeGraw, che dà libera forma al significato delle parole della delicata canzone dell’ex (?) Animal Collective, Joshua Caleb Dibb “Deakin”, sovrapponendo e distruggendo all’istante, montagne di creta, plastilina colorata e altra materia, con divertito senso della continua metamorfosi in corso d’opera.
Un ininterrotto montaggio in stop motion, attrae lo sguardo verso ogni segno e costruzione estemporanea ammucchiati in progress, grazie ad un approccio quasi infantile e primitivo, in cui piccoli volti e creaturine – appendici si formano, si deformano e si cancellano all’istante, strabordando in ogni angolo dall’opaco viso, rendendolo in qualche modo vitale e pulsante e, complice un acuto senso dell’assurdo, perfino in grado, all’occasione, di cantare.
La lunga collaborazione tra l’artista DeGraw fuori e dentro il pop sperimentale degli Animal Collective, ha ormai radici solide e può vantare un variegato mix di produzioni sui media, dalla cover art alla realizzazione video, accomunati da una personalissima forza estetica a metà tra psichedelia, low-fi e avanguardia pittorica rimasticata e ricontestualizzata.
DEAKIN. BRIAN DEGRAW. 2019.