ESOTERISMO E GEOMETRIE.
Una musica strumentale, per soli archi e ottoni, eterea e rarefatta ci invita a scoprire a piccoli passi un mondo arabeggiante costruito geometricamente, dove oggetti e simboli esoterici definiscono sin da subito l’atmosfera onirica che si staglia attraverso uno stile bidimensionale, in cui predomina una tavolozza di colori pop e complementari che si alternano al bianco e nero.
Una animazione criptica e carica di mistero, in cui si scorge una certa fascinazione per l’arte antica, con riferimenti alla pittura rinascimentale, la linearità giapponese per gli interni ed esterni senza tempo e rimandi a situazioni aleatorie, che il messicano Cossa, ha voluto sintetizzare (forse inconsciamente) rendendo vivido lo stile grafico di Valerio Adami o in certi casi, alcune soluzioni di Roy Lichtenstein, sebbene riproposti in modo stilizzato e simbolico, come
l’esempio (mortale) della farfalla che si libera dalle macchie di colore nero su un cranio rosso, che una volta catturata assumerà altre sembianze, in una cascata di dadi che si ammucchiano e si esfoliano, fino a generare un paesaggio lacustre notturno, con tanto di luna piena che si riflette sulle acque.
STEPHANIE RICHARDS. COSSA. 2018.
