RIEMERGERE ALTROVE.
La clip interpretata dai componenti stessi della band e ambientata in una lussuosa villa, riallacciandosi al testo di Landon Jacobs (il cantante), si svolge su un doppio binario, quello del desiderio di accumulare averi e potere e quello, altrettanto potente di distaccarsene, in un alternarsi di situazioni che rendono tangibile questa dicotomia.
Il leader della band americana calatosi nei panni di uno spocchioso e viziato “mangiasoldi”, sembra annoiato di una routine milionaria ma vissuta in solitudine, tra attaccamento e ripulsa, in un vuoto introspettivo che lo spinge ad abbandonare tutto per andare incontro all’abbraccio avvolgente della natura incontaminata.
Gli altri due membri dei Sir Sly, compaiono come eleganti maggiordomi con un divaricatore che costringe la loro bocca ad un eterno sorriso e sottomissione, si comportano come automi accondiscendenti, obbligati ad assecondare capricci e ozi del padrone di casa.
Interessante l’escamotage visivo usato dal regista Kevin Clark nel finale, con l’accidioso protagonista che si tuffa nella propria piscina, per poi riaffiorare, dopo una lunga nuotata “rituale”, in una pozza termale tra i sassi nella sconfinata landa verde, ri-generato (con un tocco un po’ new age) da quella vita da “material boy” nella quale si sentiva ormai costretto.
SIR SLY. KEVIN CLARK. 2020.
