RANCORI A STELLE E STRISCE.
Le fasi che dovrà affrontare, da solo, un padre un po’ troppo protettivo quando scoprirà che la sua unica figlia adolescente si è invaghita di un aitante ragazzotto un po’ spregiudicato che lavora con lei nel supermarket: una minaccia per lo status quo familiare.
La clip, “americana” che più non si può, simpaticamente ripercorre tutti gli stereotipi legati alla prima cotta adolescenziale, l’inadeguatezza genitoriale che spesso sfiora il paradosso, le infatuazioni amorose e relative delusioni e la “vendetta” parentale, giusto per rimarcare il territorio di provenienza e mettere le cose in chiaro.
I Director Brothers, approfittano di certi cliché puritani, per stigmatizzare il bigottume imperante che si scandalizza per le minuzie e perde di vista i veri disvalori, scherzando sulla mania dei media di criptare tutto ciò che in teoria può essere pruriginoso, di bannare a oltranza, per non urtare una presupposta sensibilità collettiva.
E così, si divertono a pixelare il viso del giovane farfallone, i “teppistelli” con bottiglie d’alcol e spinelli in mano e, non c’è bisogno di dirlo, le parti intime e le intimità affettive, arrivando persino a censurare gli stessi Dinosaur Jr. che suonano in tv (anche la musica è risaputo, è un bastardo veicolo di perdizione).
Una specie di teen movie, dall’estetica anni ’90 come omaggio all’epoca dell’Mtv Generation, tra enormi supermarket, parcheggi/skatepark ecc, con tanto di ralenti nei momenti topici, specie nel “igran finale” in cui il genitore furioso, “accompagnato” dal lungo assolo di J Mascis, rovescia per terra i prodotti esposti nel market di fronte all’allibito “colpevole” che, spazzolone alla mano dovrà ripulire tutto.
DINOSAUR JR. THE DIRECTOR BROTHERS. 2012
