BACK TO THE PAST.
Peggio i rimorsi o i rimpianti? Meglio pentirsi di aver commesso un errore o rodersi nell’amarezza di essersi fatti scappare un’occasione? L’antico e malinconico dilemma serpeggia fra le surreali immagini proposte dal collettivo registico MEGAFORCE, che descrive con inquietante inventiva un viaggio a ritroso nel tempo, nella memoria e nella vita stessa.
Come un valido epigono del Solaris di Tarkowskij, la spericolata soggettiva che introduce il video percorre rapidamente una lunghissima galleria, illuminata da lampade artificiali e apparentemente deserta.
Già, ma solo apparentemente: un vecchio signore cammina in stato confusionale in mezzo alla carreggiata. È scalzo, a torso nudo; non ha neanche i pantaloni! La corsa della m.d.p. si arresta pacatamente sullo stravagante individuo.
Chi sia o come sia capitato in quel tunnel resta un mistero, ma considerati il suo sguardo perso e la catramosa sostanza che gli macchia il corpo svestito, l’ipotesi che si tratti di un superstite di un incidente automobilistico non sembra infondata.
Ma c’è qualcosa di anomalo nel suo avanzare, un’aria di grave consapevolezza che gli deturpa il volto quanto l’andatura.
Imboccato un viottolo interno, l’uomo trova il portone dell’uscita di emergenza e abbandona la galleria. Non ci sarebbe nulla di bizzarro, se non fosse che il passaggio in questione dà direttamente sulla dimora dell’anziano!
Il nostro si pulisce e si riveste celermente, quindi si mette a sedere e sorseggia un bicchiere di vino mentre si centellina una sigaretta. Non si avverte serenità nei suoi gesti, né pace nei suoi sguardi; solo il peso di un’esistenza scandita dall’insoddisfazione.
Quanti momenti dati per scontati! Sarebbe bello tornare indietro…
Come se un oscuro genio della lampada rispondesse alla silente richiesta d’aiuto, una terrificante bolla nera affiora dal petto del vecchio e si propaga fino a fagocitarlo del tutto. Sarà il suo colore tetro, o la sgradevolezza del suo aspetto viscoso e marcescente, o ancora l’ansiogeno crescendo della base di Brodinski (affiancato dal rapper di Chicago SD) che accompagna il clip, ma una sottile cortina mortifera, un sentore esiziale, sembra emanare dalla misteriosa sfera.
Alla stregua di un’enorme bolla di sapone, il globo troppo cresciuto scoppia in una pioggerella di piccoli schizzi di pece: è allora che scopriamo che l’attempato soggetto ha cambiato faccia. E non solo quella: l’intero fisico è mutato, ringiovanito di almeno trent’anni!
Non c’è un istante da perdere: come una scheggia, ancora lordato dal liquame corvino e nuovamente senza abiti, il nostro prende la fuga e si catapulta per strada, diretto verso la stessa galleria del prologo.
Eccola, l’opportunità tanto agognata, la chance di tornare ai tempi migliori e di riscoprire le gioie di vivere! Varcata un’altra volta l’uscita di emergenza, l’uomo si ritrova in una realtà domiciliare assai differente: adesso ha una moglie e due figlie; insomma, è tornato a rivestire i panni di buon padre di famiglia, pronto a godersi una piacevole cena con le sue ragazze.
È questo il caloroso fulcro della felicità di ogni essere umano, no? Affetto e tepore domestico. Be’, questione opinabile. La freddezza con cui la moglie e la figlia maggiore lo trattano è più che eloquente. Quello non è stato un matrimonio felice, ma l’ennesimo traguardo su un tragitto di sbagli.
Puntuale e impeccabile, la sfera scura replica allora la propria magia: il corpo di adulto viene rimpiazzato da quello di un vitale giovincello, che corre a perdifiato verso la solita galleria. Bisogna fare in fretta, ogni secondo è prezioso…
Fiondatosi oltre l’ormai nota porta, il ragazzo si getta a capofitto fra le braccia di una bella coetanea, assaporando le passioni e le sregolatezze di un’età del tutto spensierata, magnificamente sconsiderata, fuori controllo.
E mentre i due piccioncini si godono la brezza della sera sfrecciando a bordo di un motorino, un’ombra di mestizia vela gli occhi del giovanotto.
Il tempo.
Il tempo tiranno.
C’è un nuovo visitatore nella famosa galleria: un bambino. È seminudo e delle dense macchie nere gli costellano la pelle. Dove lo porterà l’uscita di emergenza, questa volta?
C’è chi sostiene che, nei momenti che precedono la morte, una persona ripercorra la propria vita come se fosse un film. E chissà, magari lì l’ordine cronologico segue leggi particolari, fra Memento e Il curioso caso di Benjamin Button.
Forse l’ipotesi dell’incidente stradale non era poi così azzardata, in fondo.
BRODINSKI FT. SD. MEGAFORCE. 2014.