DAL NERO, LA FOLLIA.
Un’ambientazione non ben definita, a metà tra l’immaginario cyber punk e altre oscurità tutt’altro che amene, per una clip girata in uno straordinario bianco e nero, che traduce in selvaggia coreografia le strofe dal taglio malaticcio della palindroma song dei francesi Neumodel.
Una piattaforma ottagonale adagiata sull’acqua, ospita due ragazzi a torso nudo (il duo in questione) collegati ad una sorta di realtà virtuale da cui sembrano trarre benefici psicotropi, mentre in un’altra dimensione fluida, la presenza inquietante di un ragazzo nero che nell’approssimarsi all’obbiettivo inscena una danza scomposta e disarticolata gattonando su un filo d’acqua/specchio come preda di un rituale animalesco e ancora, l’inquadratura perde i suoi riferimenti prospettici, puntando l’occhio morboso ora sui particolari di una dentiera dorata (forse dell’ospite Kiddy Smile) ora su un enorme strascico di cellophane posato sul pavimento tra le cui pieghe si intravede un corpo nudo di una donna che si struscia con sensualità a tratti artificiosa in un teatrale vedo non vedo.
E’ un perpetuo pulsare di movimenti tra il sensuale e il malsano, di ostentazioni di origine misteriosa e dal significato altrettanto oscuro, sostenute dai riff sempre più ipnotici del tribaleggiante brano trip-hop, che trova il suo acme nella parte finale, dove urla e distorsioni viaggiano in sincrono con un impeto di violenza “urbana” superbamente fotografata in un forte contrasto, in cui si scorge un gruppo di energumeni incampucciati che si accaniscono, bastone alla mano contro un’auto vuota, frantumandone vetri e carrozzeria.
NEUMODEL feat. KIDDY SMILE. AXEL MORIN. 2020.
