I DON’T FIT / VICTOR SOLF (LISWAYA)

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UNA PREGHIERA AUTODISTRUTTIVA.

Su una base ipnotica di pianoforte vagamente soul, con un filo di voce Victor Solf, seduto in una Mercedes parcheggiata nella  penombra di un grande garage, esprime verso dopo verso il suo stato emotivo, usando termini pieni di pessimismo e metafore poco rassicuranti tra rabbia e sconforto, insomma da crisi vera e propria; nel frattempo, il riflesso dei fari di un’altra auto che sopraggiunge si fa più minaccioso.

Il ragazzo ha il viso sfregiato, indossa una singolare tuta da meccanico bianca, imbrattata da vernice e scritte colorate e il suo aplomb mentre canta, dimostra una certa esperienza maturata nel reiterare quel trauma al quale assisteremo da lì a poco, come un’estensione “per osmosi” delle parole e delle immagini evocate nella canzone, che si risolve nell’improvviso e drammatico crash.

In un ralenti eloquente, scopriamo che quei fari puntavano a tutta velocità proprio contro il fianco della Mercedes e da un’inquadratura dall’alto si vede che anche la macchina sopraggiunta è identica a quella impattata: uno schianto esteticamente spettacolare, che come nei crash test dimostrativi, dà risalto alla lenta contorsione delle lamiere e alla caleidoscopica frantumazione dei vetri, mentre il conducente viene sballottato e strapazzato come un manichino.

“In a thousand pieces”, “Drive, driving shines back in”,  “Stand, stand out, don’t fit in”.

Al suono di questi versi, Victor esce lentamente dall’auto e si rimette in piedi, e mentre la musica, solo strumentale si fa più sostenuta, lui dimostra ancora una volta “di non voler cedere” e accenna persino a una danza “di riscatto” tra le due auto distrutte, illuminato alla meglio da un faro “di scena”.

Ma la tentazione di ricascare in quel turbinio di strofe dal sapore autodistruttivo è sempre dietro l’angolo, quindi un’altra Mercedes è lì pronta poco distante ad attenderlo per ripetere la medesima disastrosa esperienza.

N.B. Non si sa se per ristrettezze di budget o per un accordo contrattuale ben preciso, in altre due clip girate da Liswaya si vede Victor Solf vestito con la stessa tuta bianca imbrattata in compagnia della stessa Mercedes grigia. Una sorta di trilogia?

VICTOR SOLF. LISWAYA. 2021.

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