TI CERCO E TI PARLO, NON SONO LONTANO.
Una location straordinaria, quella del Louvre, il museo più visitato al mondo, che nonostante i pareri fortemente contrastanti tra i cittadini francesi, nell’arco di pochi anni, di recente è stato adibito a set per un paio di videoclip più o meno invasivi, e che in fin dei conti, grazie ad una mirata concatenazione di rumors, hanno accresciuto in maniera esponenziale la curiosità e un certo avvicinamento al mondo dell’arte specie tra il pubblico dei teen-agers. Al di là di ogni dubbio etico o allarmismo purista, in questo caso la scaltra visione manageriale del direttore del museo parigino ci ha visto lungo.
Mentre per il brano “Apeshit” dei coniugi Jay-Z e Beyoncé, alcune sale del museo sono state letteralmente utilizzate come sontuose scenografie per il video dinamico e coreografico diretto da Ricky Saiz, per quest’occasione (antecedente solo di qualche anno) il rapper Will.I.AM membro della acclamata band californiana dei Black Eyed Peas, si limita a prestare il suo volto per un intervento di elaborazione in post produzione eseguito direttamente su alcuni celebri dipinti della collezione, per una clip tra il nostalgico e il sentimentale dai raffinati intenti culturali e un tantino parodistici, duettando “a pochi metri di distanza” insieme alla pop star Nicole Scherzinger, che a sua volta impersona l’icona leonardiana posta in un punto focale della più famosa stanza del museo.
Con un certo garbo e compostezza che aderisce ai tempi e ai contesti raffigurati nei dipinti, il rapper gigioneggia tra i protagonisti della pittura occidentale, riportandoli in vita col suo faccione ben sovrapposto e camuffato digitalmente dall’artista multimediale Pasha Shapiro, tanto da indurci a fare costantemente un istantaneo intervento di refresh mnemonico per ricondurre le cose “allo stato dell’arte”.
Una simpatica serie di “tableu vivant” tra i capolavori di Delacroix, Vermer, Cranach, David, Rembrandt ecc. prestati all’ego dell'”innamorato” protagonista che aleggiando tra le imponenti cornici, dedica le sue rime all’iconica donna che se ne sta in disparte col suo fascino misterioso, sul fondo della parete, e di tanto in tanto si scompone in espressioni tra pudicizia e sensualità, ricambiando le parole del suo interlocutore col ritornello della famosissima “Orfeo Negro” sempre col suo enigmatico e imperscrutabile sorriso.
Testi e musiche appaiono magari un po’ sottotono e non possiedono quel sound catchy alla Will.I.AM, ma la singolarità dell’ambientazione e la curiosità di ripercorrere tanti capolavori della storia dell’arte (anche se in chiave ironica) è sempre un bell’esercizio intellettuale e sentimentale.
N.b. Stesso titolo della commedia pseudo-pedagogica americana del 2003, ma è solo un futile dettaglio.
WILL.I.AM feat NICOLE SCHERZINGER. MICHAEL JURKOVAC. 2016.