LUNGO I BINARI DELL’IGNOTO.
Un regista di culto che ci ha regalato alcuni gioielli del B-movie passando dallo slasher, al thriller alla fantascienza, ha spesso lasciato un’impronta personale rifondando temi e stilemi sia nelle atmosfere che nelle ambientazioni minimali, per non parlare del messaggio di fondo spesso spiccatamente antieroico. Specie agli esordi, grazie ad una forte familiarità con la musica, ha realizzato in prima persona diverse colonne sonore per i suoi film (anche per motivi pratici ed economici).
A distanza di un decennio circa dalla sua ultima claudicante produzione cinematografica, il genio a tutto tondo del brivido non ha mai smesso di comporre musica quasi sempre col supporto del synth e con la collaborazione tecnico/artistica del figlio Cody e il figlioccio Daniel Davies, per anticipare l’immaginario orrifico-ossessivo di altre nuove, probabili esperienze filmiche ancora in nuce nella sua fantasia creativa.
Dal terzo capitolo di “Lost themes” del 2021, la traccia di apertura dell’album ha trovato un perfetto supporto grafico per mano dell’artista multimediale Boneface, animato sapientemente da Liam Brazier per rievocare un compendio di ambientazioni e citazioni spettrali in linea con gli incubi partoriti a suo tempo dal maestro dell’horror.
La clip si apre nel ventre di una squallida metropolitana, malamente illuminata in cui si scorgono bigliettai scheletrici e controllori fantasma. Una moneta scintillante che rotola perdendosi nell’oscurità, un viaggio solitario per una ragazza incappucciata che porta con sé traumi fisici, forse abbandonata in uno stato tra la vita e la morte, unica passeggera su un vagone spinto sulle rotaie da forze inquietanti, tra fugaci apparizioni del passato e mani che spuntano dal nulla indicando le direzioni da prendere e una fermata intermedia dai contorni onirici (la donna vestita di bianco, col cuore sanguinante in mano in un campo di fiori): un presagio oscuro e per niente rassicurante, mentre il delirante viaggio del vagone fantasma sembra continuare per sempre…o forse era solo il trip da terapia da morfina?
JOHN CARPENTER. BONEFACE & LIAM BRAZIER. 2021.
