THE RIVERBED / OWEN PALLETT (EVA MICHON)

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CONFLITTI UN PO’ INTERIORI E UN PO’ ESTERIORI.

Chiaro, essere vecchi non è una colpa. Essere anziani, un po’ passati, maturi, adulti avanzati, non è una sconfitta o una punizione. Si è vissuto. Si è vissuto abbastanza da poter diventare vecchi.

È una fortuna o un premio piuttosto, precisamente. Anche se non possiamo più agevolmente allacciarci le scarpe o fare le scale di corsa, è un premio. È il premio di esser stati vivi fino a tarda età.

Chi non ce l’ha fatta non ce l’ha questo premio e però non conosce la sconfitta di stancarsi nella metà del tempo, di pelle e muscoli indeboliti e molli, di non piacere e di non essere attraente e aitante come un tempo. Perché i vecchi non dovrebbero godersi la vita, i piaceri, il gusto, un amore? Perché?

Perché non c’è il tempo per una progettualità? Perché non c’è più quel sapore sensuale del corpo? O perché ci si vede ormai disfatti e disprezzabili?

Ma sentirsi vecchi è difficile, forse anche inutile. Sentire l’età che si ha è difficile. Abbiamo un’immagine di noi stessi un po’ eco dei tempi andati e un po’ creata dal sentirsi da dentro, dal sentire ancora questa vita che scorre e che ci può far bene e che non coincide per niente col conoscersi attraverso quell’ingiusto riflesso nello specchio.

Forse parla di questo il video che vi voglio presentare. Forse parla della poca coincidenza tra età anagrafica e età interiore, intima, sentita e immaginata. Forse il video “The riverbed” parla di una vecchiaia che ha il diritto di non essere solitudine e di non essere privata di erotismo e amore. Forse questo video parla del fatto che si, si è vecchi, ma il vigore, la tempra, la voglia di combattere le ingiustizie sono ancora pronti a scattare

O forse, questo video, parla di un uomo che non sa rendersi conto dei propri limiti e addirittura, dimenticando che è il tempo della maturità e della riflessività, fugge da un equilibrio per usare il trucchetto del conflitto e della rissa e così sentirsi ancora giovane.

Vedendo le immagini di questo piccolo film, nel punto che il vecchio viene sfidato dai giovani teppistelli mi è nata spontanea in testa la frase: “Ma lascia stare…”

Perché rovinarsi una bella serata, perché rischiare di non mettere la palla in buca (come direbbero i vecchi amici del bar) perché rischiare di fare una figuraccia solo per essere ancora, per un po’, per un colpo ancora il maschio alfa…

Ecco. Forse il racconto di Eva Michon, regista del video in questione, parla di questo: di un uomo anziano che si allena nel privato della sua stanzetta ad essere ancora il maschio dominante e invece, dimentico dei piaceri più profondi e prioritari che la vita può donare, complica tutto fino a doversi accontentare al massimo dell’affetto di quel barboncino, spesso unico amico dei vecchi signori…

OWEN PALLETT. EVA MICHON. 2014

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