DISTRICARSI NEL TRAFFICO.
La clip di Ynon Lan, artista multimediale israeliano trasferitosi a New York, certamente non fa leva sull’originalità dell’espediente, chissà in quante altre occasioni si è avuto modo di seguire il testo delle canzoni, per intero o solo qualche stralcio, sovrapposto alle immagini (giusto per coinvolgere di più lo spettatore) rinnovando la funzione un po’ superata del vecchio karaoke.
Ma nel caso di “Gates” il processo creativo messo a punto da Lan, rasenta una meticolosità quasi maniacale, perché le strofe del testo sono integrate nell’ambiente urbano, perfettamente mimetizzate tra il caos e il via vai della gente in una New York “che non dorme mai”.
Ogni fotogramma contiene indicazioni stradali, adesivi, tag, manifesti pubblicitari, insegne di negozi e display che assecondano in modo naturale il fluire del testo, grazie ad un montaggio curatissimo e per forza di cose in sincrono con la canzone di Local Nomad.
Per chi segue la clip è un esercizio curioso quello di scovare il susseguirsi delle singole parole collocate ad ogni cambio di inquadratura, seguendo la melodia e magari poterle canticchiare senza rischiare di perdersi nel traffico dei dettagli in movimento.
Ed ha poca importanza alla fine, scoprire quel che c’è dietro alle soluzioni grafiche del regista, carpirne segreti e tecnicismi che si celano in ogni frame, anche se di certo non tutto può essere frutto di meticolosi sopralluoghi nelle zone individuate; di sicuro c’è lo zampino dell’artificio in post produzione e un perfetto editing tale da ingannare anche il più scafato spettatore, e senza snaturare l’ambiente realistico che ingloba il fantastico come sua parte, col risultato di giocosa estemporaneità e intelligenza creativa.
LOCAL NOMAD. YNON LAN. 2020.