GENTE NON GRATA.
Non poteva iniziare nel peggiore dei modi la storia narrata in questo straordinario video del duo Braun e Dell Acqua, una cerimonia funebre in un’angusta costruzione di legno, dove una piccola comunità si stringe nel silenzio, attorno alla bara di un giovanissimo, ucciso in circostanze oscure.
Mentre il sacerdote recita l’omelia del rituale, scorgiamo i segni del dolore negli occhi di un padre e il resto della famiglia, dagli spiccati tratti nord europei, in realtà un piccolo insediamento polacco nella giungla nell’estremo nord dell’Argentina.
Quando la musica del producer francese Ateph Elidja inizia il suo ritmico incalzare, anche il montaggio delle scene apparentemente slegate e convulse, ci scaraventa, con stile cinematografico, nel cuore di un’elaborazione del lutto, concentrandosi sui primi piani e sull’espressività nervosa di un padre sfinito e dal viso solcato dalle rughe.
Dalla rabbia e disperazione, sottoforma di un ballo esagitato annebbiato dai fumi dell’alcol, il trauma della perdita si muta in incredulità e passa poi le fasi del mutismo, della rassegnazione, dei ricordi sollecitati dalle immagini del figlio scomparso guardate e riguardate nei momenti di solitudine e di silenzio, come per cercarvi qualche indizio, qualche ragione o causa dell’accaduto.
Messo poi da parte il turbinio di sentimenti contrastanti, una decisione irreversibile prende forma nella mente dell’anziano padre che dopo aver dato fuoco agli oggetti del passato, si avventura nel folto della foresta, armato di pistola, per scovare e far fuori i presunti e ancora ignoti temibili nemici, e vendicare così il figlio morto.
Ma il groviglio della vegetazione e l’ostilità della natura non gioca certo a suo favore, cosa che invece non spaventa gli indigeni che conoscono ogni strategia per poter agire di anticipo e così vediamo -grazie all’abilità del rapido montaggio e delle fulminee sequenze notturne appena illuminate dal bagliore delle fiamme- come il povero protagonista, da cacciatore finirà ad essere braccato, accerchiato e fatto fuori brutalmente da una tribù di spaventosi ragazzi mascherati con sacchi di juta.
Il video si chiude con un lento susseguirsi di immagini cariche di nostalgia…
Una storia dai presupposti e dal messaggio finale non criptico come sembrerebbe, ma dal carattere ammonitorio, in relazione alla sempre risorgente intolleranza e alla violenza come unica via risolutiva tra etnie così diverse come queste, che vivono per di più in una terra rigogliosa sì, ma ostile e difficile.
ATEPH ELIDJA. ED BRAUN & JUSTO DELL ACQUA. 2018.