FAI LA TUA COSA (DO YOUR THING).
Ho trovato questo video musicale per altre vie, non quelle canoniche di ricerca di musica nuova da ascoltare (e guardare). Frugando nel sito del Museum of Contemporary Art di Chicago ho seguito un’opera d’arte che mi ha portato all’artista gabonese Naïla Opiangah che l’ha realizzata e di conseguenza a questo video.
Mi è apparsa una storia semplice che mi è piaciuta molto, anche se poi forse, quel che ho visto io non corrisponde a ciò che il video voleva veramente rivelare.
Vi racconto quel che ho visto. A me pare una storia fatta di poco, di attimi quotidiani e intimi. Una di quelle giornate normali che sicuramente accadono in molte coppie di artisti.
Lui, un cantante, un rapper, col suo quadernetto in mano fatto di rime mal organizzate e frasi sparse, sta tentando di costruire una canzone. Assorto nel suo lavoro senza troppa grinta e presunzione, proprio nell’atto concentrato di trasformare appunti e sensazioni in una possibile opera. Si impegna, cancella, trova qualcosa, si arrabbia e ci riprova. Soddisfazione? Troppo senso critico? Qualcosa di buono viene. Si tiene, il resto son cancellature e scarabocchi.
Accanto lei, la sua compagna di vita. Lei senza dargli troppo peso ma piacevolmente cullata e accompagnata dai borbottii delle parole di una canzone che nasce, studia, abbozza, crea un’opera pittorica. Anche lei col suo quaderno dei tentativi, strumento preziosissimo ma che ad opera conclusa finirà in una scatola o un cassetto. Dagli appunti passa al tavolo per una bozza più estesa e chiara su un foglio più grande e dopo riflessioni e correzioni arrivano i primi segni insicuri su una tela di grandi dimensioni.
Questo è quel che ho visto io: una coppia creativa nella loro intimità. Due fantasmi, due artisti in trance concentrati sulla loro opere come assenti al mondo ma assieme nella creazione. Ognuno col suo lavoro, ognuno presso dal suo viaggio ma accanto, assieme a sostenersi con l’impegno. A darsi forza credendo al proprio sogno, ad un sogno per due, senza passi indietro, senza rompere il ritmo. Rinunciando a tutto il resto per non fare rinunce: questo è l’arte!
Questa è una condizione speciale e normale. Molte sono le coppie di artisti che stanno insieme ognuno con la propria solitudine. Uno studio in due, ognuno con la sua azione. Ore e ore a condividere un sogno, a farsi forza, a darsi quell’importanza e quel riconoscimento che il mondo tenta sempre di negarti.
Una serata normale. Niente spritz con gli amici o cinemino. Niente karaoke o uscite con le amiche. Niente ennesima serie tv, intrattenimento di ogni tipo, amici da incontrare, passatempi costruttivi e idioti: fare arte, vivere, creare. All’unisono senza intralciarsi, ognuno con la sua opera. Uniti nel credere in un mondo fatto di segni e parole, espressione e creatività. Niente tempo libero da riempire, anzi, sempre troppo poco tempo da poter dedicare alla propria vocazione, alla propria missione.
Qui, fossero veramente una coppia, belli e ricchi come sono, sarebbero chiaramente una coppia fatta di due artisti arrivati. Non toglierebbe niente alla piacevolezza del loro creare. Non toglierebbe niente all’importanza della storia narrata. Gli artisti che conosco io però, le coppie che la sera, amorevolmente fan così, magari accompagnati da 100 caffè e una stanzetta fredda mal organizzata a studio, son quelli che tornati da un lavoro obbligato per pagare affitto e bollette, saltano anche la cena e subito si mettono con la testa china a viver il loro sogno. Fatica e freddo. Notti passate ad inseguire il sogno per poi alzarsi stanchi la mattina e ripartire col personaggio ordinaria da recitare.
Persone che stanno tutto il giorno ad uno sportello di un ufficio o come aiutanti di qualcosa per qualche professionista ma con l’idea del tempo sciupato per uno stipendio e invece sarebbero più felici nel patire e arrabbiarsi per una rima che non viene o una figura rifatta 1000 volte.
La cosa che mi è piaciuta di questo video, la cosa che forse ho visto io e che magari non c’è, è la normalità creativa, l’alleanza e la conferma che i due si danno facendo ognuno il suo. La cosa che mi piace è questa lotta sottile ma vinta contro il mondo che ti vuole piatto e funzionale e che invece, nella tua stanzetta, nel tuo studio fatto in qualche modo, nell’intimità segreta dei tuoi desideri e delle tue speranze, chiusa la porta che divide il dentro da qualsiasi contaminazione, sei libero e riconosciuto, sei forte e artista, sei riuscito ed è importante quel che fai, almeno agli occhi del tuo partner che sogna insieme a te.
Certo lo so, ho parlato poco del video. Ma per questa volta mi sono dedicato più a quello che non si vede di un video di quel che c’è. Per ritornare in pari però basta fare play qua sotto (e poter vedere ognuno quel che vuole lui).
CHANCE THE RAPPER. TROY GUENO. 2022