TUTTO… SANGUE CHE COLA.
Chi conosce anche solo vagamente Mr. Oizo (alias di Quentin Dupieux) sa che, quando si parla di lui, l’assurdo è di casa. Anche se in questo caso il video non porta la firma registica dell’autore di Rubber e Mandibules, il collega Eric Wareheim resta nell’orbitale del weird proponendo uno strampalato sketch di grottesca ferocia, perfettamente in linea coi martellanti riff elettronici dell’artista canadese.
In un presunto universo parallelo – oppure, nel peggiore dei casi, in un futuro distopico in cui l’involuzione della specie umana ha preso una piega a dir poco mostruosa – due laidi e volgari tizi obesi si fanno largo sul marciapiede a bordo di uno scooter per disabili.
Sono un uomo adulto e un bambino, e non è il caso di ricorrere a troppi giri di parole: sono davvero disgustosi! Unti e bisunti, perennemente imbronciati ed evidentemente aggressivi, intenti a ingozzarsi di cibo spazzatura e a imbrattarsi i luridi abiti di qualsiasi schifezza scivoli loro dalla bocca.
Okay, non sono proprio quello che sembrano, ovviamente: sotto il make-up al lattice non è difficile ravvisare la fisionomia del candidato all’Oscar John C. Reilly, così come è palese che la parte del figlioletto sia interpretata da un nano.
Ma poco importa: anzi, nel tripudio di maschere e costumi imbottiti che simulano ciccia e pelle butterata, i valori di surrealismo grottesco toccano le stelle, strizzando un occhio a John Waters e l’altro a Jackass, specie all’entrata in scena dei personaggi secondari.
Già, perché i nostri due sgradevoli passeggiatori non sono gli unici abitanti di questo mondo in sovrappeso: chiunque incrocino per la strada presenta i medesimi connotati, le stesse deformazioni, la bruttezza e la sciatteria omologanti di una popolazione che sembra aver dimenticato da decenni e decenni le norme basiche di uno stile di vita sano.
Tra una patatina e l’altra, Reilly sfoglia il catalogo di un supermercato e posa gli occhi su un orsacchiotto di peluche in offerta. Nessuna persona mentalmente stabile potrebbe comprendere cosa ci sia di così speciale in quel pupazzo, ma, appena lo vede, il grassone sembra colto da un impulso irrefrenabile: si precipita al negozio, smanioso di mettere le sue sudice mani su quel giocattolo.
Il problema è che non è il solo: un po’ come il Turbo Man del film Una promessa è una promessa, pare che l’orsetto sia la preda più ambita del reparto bambini. Già due ciccioni stanno facendo il tiro alla fune con l’ultimo esemplare rimasto sugli scaffali; Reilly scende un po’ ansimante dal suo motorino e si scaglia contro i litiganti, menando cazzotti e scatenandosi a furia di spintoni per sottomettere i rivali di acquisti.
Nel frattempo il nano-bambino corre furiosamente verso l’angolo armeria del supermarket, a pochi passi dalla rissa in corso; quindi fracassa la vetrinetta e lancia al babbo un fucile a pompa, sotto lo sguardo terrorizzato della cassiera.
In men che non si dica, anche gli altri crapuloni estraggono ciascuno una pistola dalla tasca, con l’immediatezza con cui tirerebbero fuori un fazzoletto di carta. Si è venuto a creare un classico stallo alla messicana, in cui sono coinvolti tutti: padre, figlio, cliente uno e cliente due.
Sarà però l’impacciato intervento della commessa a determinare le sorti della contesa: da lei parte il primo colpo, e la sanguinosa reazione a catena che ne consegue lascerà proprio la timida donna come unica superstite.
Persino l’orsacchiotto di peluche sembra incluso nel numero delle vittime, abbandonato com’è sul pavimento in mezzo a un denso schizzo emoglobinico!
Che universo pazzesco: una cosiddetta civiltà i cui membri si insultano e si offendono a vicenda, si strafogano di alimenti insalubri, si ammassano – e si ammazzano! – nei negozi per accaparrarsi le ultime novità sul mercato, vendono e comprano armi da fuoco come se fossero giochi per bambini…
Niente a che vedere col nostro caro mondo, con la nostra bella società… Si direbbe che lo statunitense Eric Wareheim lo sappia bene.
MR. OIZO. ERIC WAREHEIM. 2014.