MYSTERIOUS FOREST.
La californiana Allison Schulnik, pittrice, scultrice e filmaker ormai ben presente nel panorama artistico internazionale, apre il sipario sul suo mondo fantastico fatto di creature ipercolorate che abitano in un bosco rigoglioso, sempre cangiante e pieno di sorprese.
I pupazzetti in plastilina, animati in stop motion “Claymation” hanno fattezze mostruose che mutano ad ogni fotogramma, come fossero composti di materia fluida, dalle orbite incavate e nere che danno loro un’espressione perennemente mesta, che va di pari passo con la melodia melanconica quasi autunnale del brano, seguendoli nelle metamorfosi ora psichedeliche, ora artigianalmente sci-fi.
Al di là della criptica favola che avvolge questo video, l’artista rende con gusto visionario l’emozionalità e i sentimenti attraverso minime alterazioni in modo quasi infantile, che conferisce via via ai modellini continuamente ritoccati, siano essi creature antropomorfe (a figura intera o semplicemente teste poggiate su colonne come in un museo), animali o informi ammassi.
Il tutto avvolto da un’atmosfera sospesa e indefinibile, specchio di una solitudine incolmabile sottolineata dai forti contrasti luminosi, al servizio di un’estemporaneità formale sempre in progress da una realtà ad un’altra senza un apparente senso narrativo, viste le numerose incursioni da mondi “altri”, il suggestivo e “celestiale” teletrasporto e il ribollire del fiume sotto la navetta spaziale “di plexiglass e nastro adesivo” e altre fluidità lisergiche distribuite dall’inizio alla fine, ma sempre coerenti con la discrezione e la misura proprie della sensibilità femminile.
GRIZZLY BEAR. ALLISON SCHULNIK. 2009.