SHELTER / PARTICIPANT (BOB GALLAGHER)

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NATURAL SLOW MOTION.

Sembrerebbe un classico frammento di un documentario sulle chiocciole, riprese nel loro incerto vagare per un fitto bosco e costrette a superare passaggi impervi e luoghi sconosciuti, nel quale la regia si focalizza in modo analitico (tanto il tempo non manca!) sui dettagli della struttura vischiosa di questi quasi aliene creature e sulla loro proverbiale lentezza nel muoversi e nel percepire l’ambiente circostante.

In realtà, grazie all’estrema sensibilità del regista irlandese, (non a caso anche documentarista) la narrazione che avvolge l’avventura delle due chiocciole sperdute nell’ampia radura, non è altro che il frutto della trasposizione della psicologia umana (paure, timori, rabbia, passioni ecc ecc), racchiusa nell’ “habitat” di un’insolita coppia che si muove senza alcuna fretta, concedendosi “lunghe attraversate” e “momenti di pausa idilliaca” riproponendo uno scenario evocativo e senza tempo del celebre documentario francese “Microcosmos”.

La folksong dall’incedere ambient di Stephen Tiernan “Participant” è il perfetto “cuscino” su cui adagiare le dinamiche dei due animaletti ai quali il regista simpaticamente imprime i “sentimenti umani” propri di una relazione antitetica, alternando momenti conflittuali a scene di accoppiamento ed effusioni con (annesse risatine allusive) ad ampi panorami che si contrappongono a queste piccole creature che si perdono nelle difficoltà e nella fatica di procedere tra arbusti e sassi, in un lento e precario on the road che termina su una spiaggia, durante il quale si svolge il simpatico dialogare che noi evinciamo dai più che opportuni sottotitoli, che per qualche istante ci fanno pensare ai classici stop & go delle dinamiche di coppia.

PARTICIPANT. BOB GALLAGHER. 2014.

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