BLOOD QUANTUM / DIVIDE AND DISSOLVE (SEPI MASHIAHOF & CHICHI CASTILLO)

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UN CAMPIONARIO DI ATTRAZIONI E SMANIE.

Un suono etereo di sassofono avvolge l’ostentata fisicità di un culturista che in un buio capannone si esibisce sotto lo sguardo languido di un giovane Maori dall’aspetto diabolico (con corna e denti aguzzi), in un altro “quadro” successivamente si assiste alla preparazione bondage di una ragazza sottoposta alla visione di immagini ipnotiche con tanto di nastro adesivo alle palpebre per bloccare gli occhi spalancati, e poi ancora un party solitario allestito ad hoc per un’altra devianza morbosa impersonata da un individuo imparruccato che cela la sua identità dietro a un’informe maschera di cuoio; all’esterno invece, in un paesaggio marino, una donna piuttosto in carne si appresta a celebrare un rito di matrimonio alquanto insolito, con un uomo che fino a quel momento era stato imbavagliato e segregato.

Quattro quadri differenti, per altrettante versioni di identità complesse che ruotano attorno alle ossessioni sessuali e trovano il proprio sfogo in una febbrile dialettica di remissione, sottomissione e costrizione, il tutto supportato dall’incedere doom strumentale delle “Divide and Dissolve“, tra i riffs alla Melvins di Takiaya Reed (sax, chitarra) e i ritmi ossessivi di Sylvie Nehill (batteria), un duo australiano che pone al centro del proprio stile, un sound pesante, lento e dissonante, denso di “armonie” sature che evocano immagini e suggestioni violente.

Sotto il procedere “pestone” di “Blood Quantum” l’atmosfera di attesa presente nell’incipit, comincia pian piano a scaldarsi e a farsi più concreta, i personaggi in scena mostrano senza veli le proprie frenesie e le proprie inclinazioni in un turbinio di giochi di ruolo sadomaso, tra carezze lascive, strani corteggiamenti e danze rituali inquietanti, violenza psicologica, coercizioni, slinguamenti e scambi di fluidi che raggiungono l’acme nella “pioggia dorata” in pieno viso dello schiavizzato oggetto del desiderio bloccato a terra e incapace di reagire; una scena che, grazie all’abilità “diplomatica” delle due registe americane Sepi Mashiahof e Chichi Castillo, ha evitato la scure del moralismo e della censura.

DIVIDE AND DISSOLVE. SEPI MASHIAHOF & CHICHI CASTILLO. 2023.

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