DEATH UP CLOSE / SHANNON LAY (MATT YOKA)

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UN MOOD INSOLITO NELLA CASA DEI SIMPSON.

“Per questo video abbiamo voluto creare uno spazio che non cambia mai, mentre cresciamo rimane esattamente com’era, un luogo sicuro in cui ritirarsi nella propria mente. È un posto diverso per tutti, ma per me è questo soggiorno e questi colori che sono stati uno degli unici comfort costanti nella mia vita. È un posto in cui posso andare quando tutto il resto sta andando in pezzi, so che sarà lì e sarà esattamente come l’ho lasciato! (Shannon Lay).

E così la folksinger di Los Angeles, utilizza un set riconoscibilissimo per esprimere la triste nostalgia della sua canzone, arpeggiando su una chitarra azzurra, seduta sul “mitico divano” ormai coprotagonista delle gag della sigla iniziale della animazione più longeva di tutte (in onda da quasi 40 anni).

Colorata con la giusta tonalità di giallo come i protagonisti dell’irriverente cartoon, Shannon Lay e i suoi capelli rosso acceso, si presta di buon grado ad interpretare un ennesimo possibile personaggio uscito dal genio di Matt Groening, che in solitudine approfitta dell’assenza momentanea di Homer e famiglia e si muove con garbo nell’iconico salotto – ottimamente ricostruito – alternando momenti introspettivi alla chitarra ad altri in cui guarda come ipnotizzata la TV di casa, dove un improbabile sassofonista dal look 80’s si esibisce in fraseggi verticali col suo sax baritono, accennando dei passetti su un pavimento lynciano a scacchi bianchi e neri.

Nel giardino delimitato dalla geometrica staccionata che lo separa da quello confinante e lasciato stranamente ordinato, si percepisce come un’assenza (forse proiezione di un momento di fragilità da parte della cantante) in un ambiente sospeso sullo sfondo temporale di un time lapse vorticoso, ma senza nessuna delle situazioni comiche o paradossali tipiche dei componenti della famiglia più caotica e bislacca d’America.

Oggetti e particolari di casa Simpson sono ricreati col giusto humour dal regista Yoka e un team di scenografi e coloristi se pur con qualche variante artistica in più: il famoso quadro con la barchetta arancione (che però sta per affondare), il diradarsi delle nuvole (con un evidente effetto 3D) della sigla d’apertura, o ancora la tendina alla finestra con gli ortaggi stampati (non pannocchie ma carote), e altri elementi e curiosità che solo i fan più accaniti riescono a cogliere, magari col sorriso stampato in faccia.

SHANNON LAY. MATT YOKA. 2019.

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