MASCHERE E MASCHERATE.
Una breve incursione chiara e senza tanti filtri, sull’ambiguo e paradossale potere della maschera che da una parte nasconde l’individuo e dall’altra rivela il suo ruolo in un certo contesto, che può essere un semplice divertissement ma anche celare atrocità e fini oscuri e destabilizzanti.
Il regista polacco, dirige un imponente video quasi antropologico in cui si condensano usanze, miti e atteggiamenti che nel corso della storia si sono succeduti in ambienti ed epoche diversissime, dai culti tribali millenari ai posticci camuffamenti di certi strati sociali nei loro intrattenimenti e nei loro burlesque, o all’estremo negativo, alle atroci adunate in nome del suprematismo razziale.
Difatti, con un montaggio sontuoso, arricchito dalle sonorità elettroniche del duo di Cracovia “Bass Astral x Igo”, si passa con accattivante fluidità da uno scenario all’altro, da un contesto storico all’altro in cui si rivelano le varie declinazioni del mascherarsi come forte identificazione di un ruolo che prescinde dall’individuo giustificandolo o addirittura assolvendolo a priori; si va dai manufatti tribali di legno e foglie secche dal valore simbolico sacrificale, all’elegante maschera impreziosita da gioielli e piume per un ambiente aristocratico ed edonista nei fastosi salotti settecenteschi, agli orrendi incappucciati che assistono impuniti all’insostenibile tortura e impiccagione di un uomo nero, in riferimento a una ben nota e innominabile setta che per secoli ha perpetrato morte e terrore, in nome della superiorità della razza bianca, stigmatizzata in “strange fruits” dello struggente blues di Billie Holiday.
Grajper, qui, come in altre occasioni, dimostra con vigore che per mezzo del videoclip si può veicolare un messaggio forte e diretto e talvolta disturbante, per l’incursione all’interno del contesto narrativo di una serie di immagini d’epoca ripescate da varie fonti dal cinema, al documentario, al reportage giornalistico, nelle quali si alternano scene di crudeltà, di sopraffazione e violenza di massa, che il banner che scorre in loop nel finale stigmatizza con le parole: “civilization means just the opposite”.
BASS ASTRAL X IGO. KRZYSZTOF GRAJPER. 2021.