HHB / TIBERIUS B (AIDAN ZAMIRI)

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IL BELLO PIÙ DEL GENERE.

Sto per addentrarmi in un argomento di cui non so molto e tra l’altro con un mare di stereotipi in testa della persona comune che non mi fanno capire (suppongo) la maggior parte delle cose di questo argomento.

Tra l’altro, vengo dal ’900, cioè da un secolo fa, e quindi ho una certa idiosincrasia per asterischi a fine parola per tentare una supposta onnicomprensività e non mi convince fino in fondo l’idea che ampliare il catalogo dei generi, fissi ancora la vera e più importante nozione di fondo: che sia donna, uomo, gay, trans, povero, genio, vigile urbano, manager, presidente USA o tutto il resto, son sempre una persona!

Certo può essere complicato per noi provinciali benpensanti, così a livello teorico, immaginare come comportarsi con un trans, una (mi passino la brutta espressione) ex donna con la barba o un ex uomo con una nuova femminilità scoppiata in petto. Così a pensarci, per noi gente normale, può intimorire averci a che fare ma poi se uno di questi ti chiede un’indicazione stradale? Se ti cede il posto sulla metro? Se te ne trovi uno accanto al cinema o è di quel genere che se cadi sul marciapiede si ferma e ti aiuta a rialzarti e magari ti chiede pure come stai, che fai?

Superata la teoria, gli essere umani son persone! Anche gli eroi o quelli più torti, anche i cattivi, i santi, gli inutili nazi e quelli che fanno bene al mondo: son persone!

Il video che stiamo per vedere, anche se cerca di avere un taglio provocatorio e, forse, a tratti disturbante, dice che è un sottile velo, un velo morbido come un liquido che divide un’identità dall’altra.

Lui/lei (Tiberius b) nella prima parte del video è decisamente bella, o meglio, per non ostentare il femminile, la bellezza è l’attributo che esprime con la sua danza e anche per uno standard come me, anche se so (o penso di sapere) che quello è un uomo vestito da donna, in quella danza, in quei movimenti aggressivi e sensuali, riesco a gustarmi quella bellezza senza problemi o ritrosie.

Quella piacevolezza estetica, quella delicatezza attraente che appartengono più alla persona che al genere mi piacciono semplicemente e non mi sento un mostro o un anormale.

Vedo. Gusto. Non mi sento minacciato.

Poi, con uno stratagemma azzeccato che cita la scena più clamorosa di “Trainspotting”, assistiamo alla trasformazione da donna a uomo. Un uomo giovane, un maschio bello come la donna di prima. Ci siamo abituati a vedere una donna e ora quella donna è un uomo. 

Qui c’è un lei/lui che è sostanzialmente la donna che era prima ma con i pantaloni, con un atteggiamento spavaldo e libero del giovane maschio adulto ed è evidente: è la stessa persona di prima.

Anche l’uomo danza nella città. Riempie lo spazio urbano in modo astratto, artistico, con la grazia di chi crea la sua strada e non sta al passo di quel che la consuetudine o, peggio, la convenzione chiede.

C’è una scena centrale e topica che mi ha fatto ancor più apprezzare questo video e l’intento di notare il bello più del genere. Il ragazzo uscito dalla fontana che gli ha permesso la transizione è totalmente bagnato e cola acqua da tutte le parti. Ha sete. Entra in un market e prende da bere, va a pagare e la signora alla cassa non pensa che sia un uomo effemminato o una donna troppo maschile, no, pensa che la persona che ha davanti sia molto bagnata e comunque lui o lei che sia le deve quei 2 dollari e 50.

Ecco: una persona! Niente di particolare.

TIBERIUS B. AIDAN ZAMIRI. 2023

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