LE GRACILI ALI DELL’ESISTENZA.
Se c’è qualcosa che il video diretto da John Downer insegna – o più che altro conferma – è che qualsiasi immagine, anche la più umile e insignificante, può assumere un alto valore poetico se guardata con il giusto occhio.
Ed è appunto compito del regista quello di riprodurre attraverso la macchina da presa, mero strumento di espressione, la propria visione del mondo, concretizzandola in un’opera accessibile ai sensi di ciascuno spettatore.
Non stupisce che il curriculum professionale del filmmaker inglese conti soprattutto documentari sulla natura: la tecnica con cui riesce a liricizzare piccoli aspetti della quotidianità faunistica, innalzandoli al rango di quadri allegorici in movimento, lascia dolcemente a bocca aperta.
Chi ha visto il bellissimo Microcosmos di Claude Nuridsany e Marie Pérennou sa di cosa parlo.
Non ho citato il noto documentario entomologico per niente: sono infatti gli insetti gli assoluti protagonisti dell’azione, accompagnati dal sound soave e ipnotico dei Massive Attack nell’eterea evanescenza di un effetto ralenti senza fine.
Ci voleva giusto la sensibilità di un artista per scovare il bello in uno sciame di effimere! Insomma, chi ha avuto anche solo una volta a che fare con queste delicatissime creaturine alate, sa che c’è poco di magico in un’orda di micro-libellule dall’aspetto preistorico che di sera prendono d’assalto le case di campagna, irresistibilmente attratte dalla luce delle lampade.
Eppure, per come Downer confeziona il filmato, nell’aureo candore di un fascio di luce che squarcia le tenebre della notte, non si può che restar basiti davanti alla grazia, alla gentilezza, alla fantasmatica eleganza di un nugolo di effimere che si librano sulla superficie dell’acqua.
Sedotti dallo splendore delle figure, ci accorgiamo che in fondo c’è tanto su cui riflettere in queste misteriose bestiole che passano la maggior parte della loro esistenza nella forma di larve acquatiche, solo per poi trasformarsi in pupe e infine negli svolazzanti e poco longevi adulti che tutti abbiamo presenti.
Un po’ quello che accade anche alle zanzare e alle farfalle. Non a caso le stesse appariranno più avanti nel clip, filmate nell’atto delle loro straordinarie metamorfosi: le sequenze, mostrate in timelapse, vengono antiteticamente sovrapposte ai flemmatici movimenti alari delle effimere sullo sfondo.
L’illuminazione calda che avvolge i diversi soggetti trasmette l’idea di un’alba perenne sull’universo, l’inizio di una vita che forse non durerà molto, ma che anche solo in virtù della sua fragile bellezza merita di essere vissuta.
Non è forse un discorso estendibile a noi, alla nostra essenza, al nostro caduco contributo alle pagine di storia del pianeta? È proprio quello che il regista britannico lascia intendere: la seconda metà del video fonde la ripresa in slow motion di una figura femminea che emerge dall’acqua a quella degli insetti stessi; una forma angelica, enigmaticamente velata, un silenzioso spettro di Madre Natura.
Come un’effimera, anche l’essere umano si alza in volo, animato da un istinto miracoloso che lo lascia alla mercé del mondo e delle sue insidie, ma pure delle sue meraviglie e dei suoi insondabili segreti.
E vige un’unica certezza in tutto questo: se a ogni aurora segue un tramonto, dopo ogni notte verrà la luce del giorno. E il ciclo si ripeterà, di effimera in effimera, di persona in persona, di spirito in spirito.
MASSIVE ATTACK. JOHN DOWNER. 2018.
Grazie mille a Roberto Nile per averci segnalato questo interessantissimo video.