ISPIRATI DA JOAN DIDION.
Una lenta carrellata su una strada collinare che ad ogni sequenza vira verso tonalità sempre più irreali e quasi metafisiche, coglie Kazu Makino (dei Blonde Redhead) in vestitino bianco e senza quasi mai farsi scorgere in viso, nella sua corsa a piedi nudi verso un’indefinita meta.
La sua voce, per la prima parte di “Sit down for dinner” rivela una qualità mesta e riflessiva che infonde un cupo senso di nostalgia, in accordo con il testo, scritto dalla stessa Kazu – per elaborare un recente lutto -, nonché ispirandosi ad un passaggio tra i più dolorosi dell’autobiografia di Joan Didion “The year of magical thinking”: “La vita cambia velocemente. La vita cambia in un istante. Ti siedi a cena e la vita come la conosci finisce”.
La corsa a piedi nudi sull’asfalto è intervallata da riprese iconiche di violenza, rivolte civili, sopraffazioni, sommosse, brutalità, scontri di piazza, esecuzioni pubbliche ecc., insomma un corollario di filmati d’archivio così denso di negatività da lasciare angosciati ed emotivamente scossi, che si alternano e quasi si fondono con l’immagine della donna che sembra correre e lasciarsi metaforicamente alle spalle tutto l’orrore e le ingiustizie. Un ultimo fotogramma, omaggio ad un finale ad effetto di Truffaut rivela il viso sconvolto di lei confermando l’angoscia che ancora la perseguita dopo tanta strada percorsa.
La seconda parte del video offre invece uno spiraglio leggermente più ottimistico e sognante, sulla base di una pop song ritmicamente delicata ma altrettanto struggente nelle parole.
Anche le immagini, catturate da Mlynarski in un soleggiato ambiente campestre, lasciano spazio alla spensieratezza, dove Kazu questa volta è impegnata a fare evoluzioni saltando su un tappeto elastico, in un suadente ralenti vagamente ipnotico che conquista non solo noi, ma anche gli stessi gemelli Amedeo e Simone Pace, (chitarra e batteria) presenti sulla scena.
Così, la cupezza “antologica” di conflitti e violenze della prima parte ha il suo contrappeso emotivo in un editing ben strutturato di highlights che hanno segnato nel bene o nel male il mondo dello sport e a cui avranno assistito milioni di persone, attraverso frammenti ormai celebri di eventi sportivi rimasti ormai nella memoria collettiva (goal impossibili, sconfitte memorabili, cadute collettive rovinose, tifosi euforici, lacrime e la famosa testata di Zidane).
BLONDE REDHEAD. SEBASTIAN MLYNARSKI. 2023.