GLI STRANIERI CHE SONO IN NOI.
I Bob and the apple, Italiani di origine ma ad oggi sparsi per l’Europa, approdano al primo disco autoprodotto. Il loro sound è una psichedelia che suona morbida come un ibrido fra armonizzazioni direttamente dagli anni ’60 e suoni più recenti di sintetizzatori e batteria elettronica. Il tutto rimanendo in equilibrio perfetto fra antico e futuro e con un modo piuttosto scarno e minimale.
Il video è diretto e animato da “S.qui.s” nome d’arte di Sara Quijano, talentuosa colombiana trasferitasi in Francia che ha studiato sia fashion design che illustazione e che in giovane età ha vinto un premio come “migliore illustratore internationale di Tragaluz”, mentre le fasi di editing e i movimenti sono a cura di Riwad Salim.
Un delicato sintetizzatore apre il pezzo, mentre comincia questo viaggio animato; un primo piano degli occhi spenti del protagonista che si aprono su un luogo senza muri in cui è ospitato, vestito solo di un paio di mutande che con quel suo aspetto depresso rimane immobile sul divano mentre sparsi nello spazio intorno a lui carte e vestisti sono ammucchiati senza alcuna regola. Il protagonista rimane semi-immobile nonostante i continui cambiamenti della musica, vi sono primi piani con lui che respira tirando avanti e indietro la sua pancia, un po’ come una denuncia del guardarsi l’ombelico come stile di vita.
Quando poi arriva il ritornello tutto cambia e si apre in un trip anni ’60, si trasforma in un set di facce che cantano all’unisono. Alla strofa successiva il protagonista viene deformato in continuazione, viene liquefatto e ricreato.
Infine nelle parti strumentali l’uomo continua a distorcersi fino ad aprirsi a un caleidoscopio di visioni che partono sempre dal soggetto fino a riprodurlo decine e decine di volte. Il viaggio è nel profondo e non si torna più indietro. Insomma è un vero viaggio all’interno di tutto ciò che è straniero in noi (strangers) che portiamo dentro e che ancora dobbiamo conoscere.
BOB AND THE APPLE. SARA QUIJANO. 2020.